Pergolizzi su Rizzo Pinna: parole che possono far male

Il tecnico del Palermo duro in conferenza nei confronti del giocatore: "Chi non ha palle non può giocare a pallone"

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Non vogliamo passare per incoerenti, visto che qualche giorno fa Pippo Maniscalco, nostro redattore, nella rubrica “Il post” si chiedeva perché non giocasse Rizzo Pinna e auspicava che qualcuno ce lo spiegasse. Posto che, seppur avendo una linea editoriale condivisa, non dobbiamo necessariamente pensarla tutti allo stesso modo, alla luce di quanto dichiarato forse era meglio non dire nulla. Durante la conferenza di oggi, mister Pergolizzi ha dato una risposta e ha spiegato perché il giocatore, per l’ennesima volta in questo campionato, non sarà convocato.

pergolizzi

LE SUE PAROLE

La frase di Pergolizzi nei confronti di Rizzo Pinna, che subito salta all’occhio, è questa: “Se non hai le caratteristiche, il carattere, le palle, non puoi giocare a pallone”. Siamo sicuri che una frase del genere sia appropriata nei confronti di un diciottenne? Non possiamo di certo sapere cosa sia successo all’interno dello spogliatoio e le motivazioni che spingano un allenatore navigato ed esperto nelle competizioni dilettantistiche e giovanili a fare dichiarazioni così forti nei confronti di un ragazzo di 18 anni, ma forse era meglio, a questo punto, che la questione rimanesse confinata nello spogliatoio, piuttosto che consegnare al pubblico ludibrio il ragazzo.

MA C’E’ DELL’ALTRO

“Non posso essere bello e basta, devo giocare per la squadra, devo essere all’interno di un progetto di mentalità, sapere quando vengo chiamato cosa devo fare” dice Pergolizzi. Dobbiamo presumere quindi che il motivo dell’esclusione di Rizzo Pinna sia determinato dal fatto che il giocatore sinnacchianò”? Gioca per se stesso (quando gioca) e non per la squadra? Unico banco di prova ufficiale per l’attaccante è stata la gara di coppa Italia contro il Biancavilla, in cui sbagliò un gol – a pochi metri dalla porta – praticamente fatto. Ma Pergolizzi lo vede anche durante gli allenamenti, ha pertanto altri elementi per giudicare. Resta il metodo, che forse mira allo stimolo. Lungi da noi voler tracciare un quadro psicologico delle conseguenze di quanto detto da Pergolizzi. Non ne avremmo i titoli. Dobbiamo però constatare che difficilmente, a dire il vero quasi mai, abbiamo sentito pronunciare tra i professionisti frasi di questo tipo ad un allenatore nei confronti di uno dei suoi uomini.

SI RISCHIA DI PERDERLO

“Quanti film ha fatto? Quante partite ha giocato in serie A?”. Pergolizzi a muso duro coi giornalisti, non vuole più parlare della questione. Ma prima di congedare l’argomento lancia parole pesanti quanto un tir. Rizzo Pinna ha dimostrato di avere qualità importanti, soprattutto a chi ha assistito al ritiro di Petralia Sottana. Non è un fenomeno ma è certamente un ragazzo che ha numeri importanti. Non è famoso, ma chi lo è in serie D? Qualcuno forse – parenti e osservatori esclusi – conosceva le qualità di Lucera (anche lui relegato spesso in panchina), di Ambro, di Felici, dello stesso Ricciardo? Non è ritenuto al momento abile e arruolabile? Ha limiti caratteriali? Ha un po’ alzato la cresta? E’ dovere del suo allenatore aiutarlo a riflettere, farlo crescere e proteggerlo, anche e soprattutto dalla stampa. La frase di oggi rischia di allargare l’emorragia di una ferita già aperta e di perdere la possibilità in futuro – se mai fosse prevista nella testa di Pergolizzi – di giovare del talento di un giovane, tra l’altro un 2000, che in un campionato come la D vale oro.

FINORA HA AVUTO RAGIONE PERGOLIZZI

Per onestà intellettuale, bisogna sottolineare che Pergolizzi ha vinto 5 gare su 5. Poco vale se in due casi è stato anche fortunato; chi vince, di riffa o di raffa, ha sempre ragione perché porta a casa i punti. Chi lo sa, magari anche con Rizzo Pinna farà il miracolo e dimostrerà di avere avuto ragione lui. E le sue parole, altamente rischiose, ma forti e sfrontate, porteranno a qualcosa di buono. Una roulette russa, insomma. Speriamo non si riveli un colpo mortale.

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DIRETTORE RESPONSABILE - E' iscritto all'ordine dei giornalisti di Sicilia dal 2008. Ha iniziato la sua carriera professionale in radio, svolgendo l'attività di giornalista come speaker di radiogiornali e trasmissioni di intrattenimento e sportive. Dal 2010 ha iniziato collaborazioni con diverse televisioni locali, tra cui Tgs, Tele One, Cts, Tele Sud. Nel 2011 ha ideato e condotto il programma sportivo "Sotto la Curva" e nel 2012 è stato opinionista, fino al 2017, del format televisivo Rotocalcio. E' stato conduttore del Notiziario di Sicilia e caporedattore, dal 2017 al 2018, del giornale online Forza Palermo. Numerose anche le collaborazioni freelance: le più importanti con il Giornale di Sicilia, cartaceo e online, Tgs e Ultima Tv. Ad oggi è Direttore Responsabile di Rosanero Live, responsabile della comunicazione di una segreteria politica, di un circolo fotografico e di una società di eventi.

4 Commenti

  1. Mi sembra si stia dando troppa importanza alla cosa.Il Mister non sta’ tenendo fuori CR7 ma un duemila che sicuramente non e’ umile come gli altri.Quannu si cala l’agghi e gioca come quel galantuomo di capitano che abbiamo,sudore e sangue, le cose cambieranno.Non ne posso piu’:perche’ vattelappesca non e’ stato convocato.Ora facciamo burdiellu pun picciriddu che non e’ “U PICCIRIDDU”.

  2. Maxtararosanero, personalmente sulla questione Zamparini non ho nulla da rimproverarmi. Se tu mi addebiti mancate prese di posizione evidentemente non hai mai letto i miei articoli e non hai seguito i miei live e le mie trasmissioni televisive. L’ultima volta che ho intervistato Zamparini, inoltre, fu ai tempi della testa di capretto a Foschi. In quell’occasione, al telefono, le mie domande gli diedero molto fastidio e mi riempì di offese e improperi. Naturalmente anche io risposi a tono e da quel giorno in poi mise il mio numero in blacklist. Ebbi un’altra occasione per intervistarlo, quando ero caporedattore di Forza Palermo, in un’intervista esclusiva che ci fu concessa in cui dovevamo riportare le domande dei tifosi. Mi fu impedito categoricamente il contraddittorio e deputai dunque (ormai era tutto organizzato e non si poteva mandare l’esclusiva all’aria) un mio redattore ad intervistarlo. Fu ugualmente un buon lavoro, perché l’allora “giovanissimo” Manuel Mannino, riuscì ad inserire altre domande – creando di fatto un piccolo contraddittorio – che non erano in programma, facendole passare come domande di tifosi. Buona giornata e continua a seguirci. Forza Palermo

  3. Quando c’era quel delinquente di Zamparini voi giornalisti non eravate così scaltri e rispunnieri vero? Ora tutti che state attenti al pelo nell uovo siete diventati, quel criminale che o’er anni ci ha offeso, umiliato, derubati, elogiando Napoli e sottovalutando Palermo tutti muti eravate vero signor Michele sardo? Non c’è lho col ragazzo del post che in parte è condivisibile, a me non piace pergolizzi perché fa giocare male la squadra, ma ho ammirato il coraggio nel rimproverare un cazzittello che sicuramente se la tira per il fatto di provenire dall Atalanta, per concludere ci sono varie cose di mirri che non mi convincono tipo lo stadietto di paesello che vuole ridurre a 24000 posti, però vedo troppa malafede ed accanimento nei giornalisti palermitani e quando c’era il crasto friulano tutti muti ad obbedire

  4. Michele, buongiorno – vista l’ora – ho letto la tua presa di posizione. Legittima, ci mancherebbe. Penso che se un allenatore dica una cosa così di un suo giocatore sia per due motivi fondamentali: o si è rotto le scatole dell’atteggiamento in campo ed in allenamento del ragazzo o, e potrebbe esserlo, vuole dargli uno sprono. La tipica provocazione per far maturare la persona prima ancora che il calciatore.
    In questo Palermo mi pare di capire che non ci siano veri e propri fenomeni. Almeno non si sono manifestati in questa prima fase della stagione. E comunque l’attenzione deve essere alta. Se si è spinto così in là, Pergolizzi avrà avuto i suoi buoni motivi. Poi tu scrivi che una cosa così raramente si vedeva tra i professionisti. Qui però siamo in D, formalmente professionisti non ce ne sono. Dico formalmente perché è chiaro che siano professionisti… ma di quarta serie. Senza disprezzare la categoria perché ogni campionato ha la propria storia e visto che ci siamo è giusto non fare troppo gli snob. Ma se un allenatore, e chiudo il messaggio che nessuno leggerà perché troppo lungo, si spinge a questo punto, ha le sue ragioni.
    Detto questo, buon lavoro. E forza Palermo.

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