Tanti palermitani sono stati costretti, per i motivi più disparati, a lasciare la città natale e la Sicilia per vivere in altri luoghi. Ma il legame e l’affetto che li lega al capoluogo siciliano è impossibile da recidere. Siamo andati a trovare Matteo (nato a Palermo ma residente a Roma) al Bar di Noto, un piccolo angolo di Trinacria in piazza Colonna. Tra prodotti tipici, accento siculo e arredamento caratteristico, ecco cosa ci ha confidato il barista che vive per tornare nella sua terra natia.
L’INTERVISTA A MATTEO DEL BAR DI NOTO
Il bar è affollato: romani e turisti assaltano il bancone alla ricerca delle leccornie siciliane mentre sorseggiano un buon caffè. L’attività commerciale gode di una vista stupenda: davanti alla porta d’ingresso, infatti, si erge maestosa la colonna di Marco Aurelio. Un pezzo di Sicilia sotto ad un famosissimo monumento romano: una fusione davvero unica. Proprio sotto la colonna romana, abbiamo intervistato Matteo, dipendente del Bar di Noto. Ecco le sue parole in esclusiva per RosaNero Live.
La prima domanda è d’obbligo: come si trova lontano da Palermo? Per un palermitano è sempre complicato andar via dalla propria terra…
“Ormai sono tanti anni che vivo qui a Roma ma il mio pensiero è sempre lì in Sicilia. Ho molti parenti: ogni tanto torno giù ma diciamo che ormai, dopo tanti anni romani, mi sono abituato…”
Una piccola curiosità: noti differenze tra Roma e Palermo?
“Il mare, quella è la prima cosa che mi viene in mente. Il mare di Palermo non si cambia, io abito ad Ostia (un quartiere di Roma, ndr) ed il mare lì non è paragonabile. Da piccolo andavo a Mondello, c’erano le cabine e si stava meravigliosamente. Attraversavamo la città per andare al mare: dal palazzo di Giustizia fino alle spiagge di Mondello. Un’altra differenza è il cibo, soprattutto i dolci…”
Il Palermo Calcio è fallito e ha ricominciato dalla Serie D con una nuova società e con due nuovi proprietari. Il nuovo corso ha vinto sei partite su sei: come vedi, dall’esterno, questo inizio di campionato?
“Io il Palermo l’ho seguito sempre, sia quando stava in Serie B che in Serie A, bei tempi. Ovviamente, continuo a seguirlo anche adesso: ho fatto l’abbonamento televisivo sul computer (Eleven Sport, ndr), speriamo che tutto vada bene e speriamo che ritorni prestissimo in massima serie. Sarà lunga e faticosa ma speriamo bene! Ah, colgo l’occasione per ringraziare Zamparini che non ha fatto altro che rinforzare le altre squadre: tanto a lui non importava niente…”
Zamparini ormai è il passato, adesso ci sono Mirri e Di Piazza: ha un pensiero per i due nuovi proprietari?
“Sono siciliani, quindi è già un’ottima notizia. Hanno a cuore il Palermo, essendo loro del territorio. Si sono impegnati e si stanno impegnando per far sì che tutto vada per il meglio. Per adesso sembra che tutti fili liscio, addirittura siamo arrivati con i nuovi fans club negli Stati Uniti. Siamo come il prezzemolo, noi: stiamo bene su tutto e siamo ovunque. Qui a Roma è pieno di palermitani”.
ENTRIAMO NEL VIVO…
Ultima volta allo stadio?
“Eh, bella domanda. Andai a vedere Palermo-Juventus, purtroppo vinsero i bianconeri. In quel periodo, era scattata in me una voglia incredibile di tornare. Ho fatto di tutto, mi sono organizzato per andare in Sicilia: sono partito con mio figlio, sono andato al Renzo Barbera e sono subito tornato a casa. Ogni tanto torno, in base agli impegni lavorativi. Purtroppo è molto che non vado…”
Quanto è importante avere un angolo di Palermo qui a Roma?
“È importantissimo, noi esportiamo le tradizioni della nostra Sicilia, specialmente di Palermo, anche perché il Bar di Noto vende prodotti palermitani e siciliani: cassate, cannoli ed il gelato. Sono dolci famosissimo nel mondo, ce l’invidiano tutti quanti. Chi non conosce il cannolo sicilano?”
Se dovessi scegliere, cosa ti manca di più di Palermo?
“I parenti, il sole perché lì è sempre assolato e l’aria. Ecco, già mi sto emozionando: Palermo è Palermo. Penso sempre alla mia città, mi manca. Avevo una squadra di calcetto con la maglie, ovviamente, rosanero. Ho tutte cose rosanero, giro con questi con due colori. Stamattina, al bar, è entrata una ragazza con la tuta nera e le strisce rosa e le ho fatto i complimenti per la scelta felice. Lei mi ha detto che si era vestita con i colori del Palermo. Tutti sanno chi siamo..”
Quando è nata questa tua passione per il Palermo? Quando hai iniziato a tifarlo?
“Quando ero piccolo, nel tragitto per andare a scuola mi fermavo sempre davanti ad un negozio. In vetrina c’erano due maglie bianche estremamente diverse: una aveva una striscia nerazzurra, l’altra rosanero. Sapete bene quale scelsi: il rosa mi ha sempre affascinato e quando lo vedo, faccio sempre l’abbinamento col nero. Rosa e nero: abbigliamento o altro, questi sono i due colori della mia vita. Li utilizzo sempre: per fare la spesa o per girare Roma. Tutti mi guardano perché non è usuale trovare una persona che veste sempre di rosanero o che indossa una felpa con la scritta, in grande, ‘Palermo’. Ho anche il giubbotto con il vecchio stemma sulla schiena che indossava il mitico Guidolin: è un regalo di mia moglie, aspetto l’inverno per rimetterlo”.
MATTEO: “SONO LEGATO A MOLTE PARTITE DEL PALERMO…”
Sei legato a qualche partita del Palermo?
“Sono legato a diverse partite del Palermo, soprattutto quando giocava in A e veniva all’Olimpico per affrontare Roma o Lazio. Con i romanisti siamo gemellati e finiva sempre a ‘tarallucci e vino’ mentre con i biancocelesti la rivalità era molto più accesa. Ricordo un Lazio-Palermo con Luca Toni in attacco: ero in tribuna Tevere ed eravamo stati accolti da una valanga d’insulti. Quel giorno vincemmo 4-1 e fu una soddisfazione enorme: li distruggemmo. Purtroppo, essendo in mezzo ai laziali, non potei esultare o gridare e mi venne da piangere…”
Hai un messaggio per tutti i palermitani che criticano la città? Da esterno ti dispiace?
“Criticare è inutile, davvero. Speriamo che i politici siano seri ma anche il palermitano deve fare il suo dovere e tenere Palermo pulita e sistemata. Lo straniero vede e riferisce nel mondo: cerchiamo di accogliere tutti con simpatia, come sappiamo fare solo noi siciliani. Il turismo è essenziale per Palermo…”
Tornerai la Renzo Barbera?
“Spero di sì, avevo intenzione di vederlo anche in Serie D. La voglia è tanta, lo stadio è affollato. Devo organizzarmi con i turni…”
C’è qualcosa che non ti piace di questo Palermo?
“Cambiate quelle magliette, non si possono vedere! Sempre in nero, giocate con una maglietta rosa! Poi, i pantaloncini neri: come da tradizione. Il logo? Non mi fa impazzire ma hanno scelto quello e ce lo teniamo. A caval donato…”
Ovviamente, invitiamo tutti a venire al Bar di Noto: passione per la Sicilia ed il Palermo…
“Certamente, anche il proprietario è di Palermo! Anche i lavoratori sono quasi tutti siciliani. Abbiamo prodotti tipici che arrivano con i camion dalla Sicilia e la qualità si sente. Chiudo con una semplice frase: sempre forza Palermo!”
ECCO LA PHOTO GALLERY COMPLETA:
Bella intervista Andrea. Emozionante. 👍🏻
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