Abbiamo fatto una chiacchierata con Rino Martinez, cantautore palermitano, grande tifoso del Palermo, fortemente impegnato in una missione di solidarietà in Africa.
LA MUSICA, SANREMO ED IL FESTIVALBAR
“La musica è stata una parte di me fin da picciriddo. Una passione nata sentendo cantare mia mamma e che ho sviluppato negli anni con l’impegno e lo studio.”. Una carriera in ascesa che lo ha portato a calcare i prestigiosi palchi del Festival di Sanremo e del Festivalbar. “E’ stato entusiasmante, erano altri tempi. Si arrivava a quelle manifestazioni perché c’era una casa discografica che credeva veramente in te e non prodotti da banco come adesso. Anche la promozione dei pezzi era molto particolare: si bussava fisicamente alle radio di tutta Italia proponendo i dischi. Così facendo avevo già venduto diverse centinaia di migliaia di copie di Caramella senza che la Ricordi sapesse nulla.”
IL SUCCESSO E L’ADDIO ALLE GRANDI PLATEE
“La gestione del successo è complicata. Bisogna saper tenere i piedi ben piantati per terra, soprattutto nel mondo dello spettacolo dove le tentazioni sono sempre dietro l’angolo. Ti spacciano certe logiche come compromessi ed io ho preferito salvaguardare la mia libertà , di musicista e di uomo, abbandonando una casa discografica molto importante. Sì, sono un uomo libero!”
BLUES ROSANERO, STORIA DI UN INNO SOTTOVALUTATO
Nel 1987, con un Palermo partente dalla serie C2 dopo la radiazione, Rino Martinez scrisse (gratuitamente!) Blues Rosanero, un vero e proprio inno rosanero che per decenni ha accompagnato generazioni di tifosi. L’attuale società ha fatto altre scelte puntando verso altre direzioni. “E’ una cosa che mi addolora, non perché il pezzo scritto da Salvo Ficarra e Lello Analfino non sia bello, anzi. Però c’era un fattore che accomunava questi due periodi storici, la rinascita. E mettere in correlazione queste due epoche sarebbe stato un segno di sensibilità . Ma rispetto le scelte operate dal Palermo e mi accontento di tutte quelle – tante – persone che mi fermano per strada canticchiando la mia canzone, la nostra canzone”.
RINO MARTINEZ, IL TIFOSO
“Adesso allo stadio vado quando posso, ma quando vado il mio posto è al centro della Curva Nord, in piedi per 90 minuti a saltare e cantare. Io, tra l’altro, sono stato un portoghese che scavalcava! E ci appizzavu un sacco di pantaloni! Ero allo stadio con mio padre nel 1968 per un Palermo – Potenza e fu proprio durante la partita che sentimmo forte il terremoto. Ero allo stadio quando Altafini fece il gesto dell’ombrello e l’arbitro fu portato via in elicottero”.
IL PERIODO ZAMPARINIANO ED IL FALLIMENTO
“Di Silvana Zamparini, la figlia dell’ex patron, sono molto amico. Finanzia sempre le mie missioni e crede nei miei progetti. Col papà , invece, c’è stato un brutto episodio nel 2009. Di ritorno da una missione – tra l’altro in condizioni di salute precarie – trovai una email di Maurizio Zamparini che mi chiedeva un incontro per potere dare un importante sostegno economico ai miei progetti in favore dei bambini. Purtroppo, però, cattivi consiglieri dell’ex presidente lo convinsero che ero uno specie di truffaldino e la cosa mi ferì molto. Da allora, nonostante l’intercessione di persone dalle indubbie doti morali ed impegnate nell’antimafia, non volli avere più nulla a che fare con Zamparini”.
IL PALERMO FALLITO E LA NEONATA SSD
“E’ fuori da ogni discussione che all’interno della vecchia società qualcosa non abbia girato per il verso giusto, e le sentenze lo stanno ampiamente dimostrando. È, però, innegabile che con il Palermo c’è sempre un accanimento fuori dal comune e che non vedo abbattersi su tutte le società . La nuova società sta viaggiando sulle ali dell’entusiasmo, nonostante la categoria, e probabilmente vivrà una luna di miele di un paio di anni. Attendiamo di ritrovarci nelle serie che contano per capire se per questa società contano di più l’amore e la passione o soltanto il business. Però la squadra è forte e ci temono tutti, perché noi siamo il Palermo!”
LA SOLIDARIETA’ E L’IMPEGNO SOCIALE
Da sempre impegnato in attività benefiche di volontariato, Rino Martinez può fregiarsi di aver contribuito a salvare la vita a tanti bambini in Congo, di aver contribuito alla costruzione di tre orfanotrofi e di aver portato cure mediche in questo Paese. A Novembre sarà impegnato in un’altra missione in Congo, ma i fondi scarseggiano. “I tifosi del Palermo hanno sempre dimostrato di avere un cuore grande e noi non chiediamo la luna. Basterebbero anche due euro a testa per poter garantire farmaci contro la malaria e vaccini. Io ho fatto tanto solo per amore per il Palermo e Palermo città , sarebbe bello vedere tutti i tifosi rinunciare ad un caffè per poter contribuire a questa operazione che – tra l’altro – io racconterò quotidianamente con un video-diario”. Amunì picciò, cliccate su questo link e fate il vostro dovere. Perché fare del bene fa bene.