Alberto Pelagotti è uno dei calciatori più forti ed esperti del nuovo corso del Palermo Calcio targato Mirri-Di Piazza. Il portiere può vantare un curriculum che lo colloca tra i migliori profili di tutto il campionato di Serie D. Le prestazioni dell’estremo difensore ex Empoli sono state di altissimo livello e Rosario Pergolizzi, mister dei rosanero, non si priva mai della sua presenza tra i pali. Un baluardo difensivo importantissimo che ha impresso il suo marchio indelebile nelle otto vittorie consecutive dei siciliani nel Girone I della quarta categoria di calcio italiana. Scopriamo insieme cosa ha detto nell’ultima intervista.
L’INTERVISTA DI PELAGOTTI
Alberto Pelagotti si è raccontato al Corriere dello Sport. Il numero uno del Palermo Calcio ha toccato diversi punti tra passato, presente e futuro rivelando anche la sua fede calcistica. Ecco cosa ha detto: “Da bambino adoravo segnare, solo che papà ex della Fiorentina mi ha contagiato. A casa si tifa viola per tradizione, ma 17 anni ad Empoli non si dimenticano. E pensare che in A ho esordito, con Giampaolo, proprio contro la Fiorentina e mio padre: due a zero per noi. Ero felice, lui un po’ meno”.
Il suo idolo e l’influenza del segno zodiacale: “Buffon è il mio idolo, ho avuto la fortuna di conoscerlo, è un modello per tutti. Vado fino in fondo perché del segno dei Pesci? Vero. Sono anche pazzerello. Dopo tanti errori, la scelta giusta con il Palermo. Mi sembra di essere in A con ventimila allo stadio! E mi sento in debito. Il sogno di tornare in paradiso è diventato un’ossessione. Però, ci credo”.
Il più grande rimpianto: “Lasciare Empoli per Brescia. Boscaglia? Non capivo perché non giocassi mai. Poi, ho saputo che Cellino non mi voleva”.
E se non fosse diventato calciatore? Ecco la risposta di Pelagotti: “Pilota di formula uno o investigatore privato. Mi ha sempre affascinato l’idea di indagare sui segreti di qualche delitto intricato. Leggo libri: sul caso Meredith, sul mostro di Firenze, sulla mafia”.
Chiusura sugli hobby: “Colleziono vini rossi di ogni parte del mondo. A berli faccio più fatica”.