La sfida, valevole per il nono turno del Gruppo I della Serie D, dello Stadio Sporting Club tra i padroni di casa del Nola guidati da Gianluca Esposito ed il Palermo Calcio allenato da Rosario Pergolizzi è il piatto forte della 9^ giornata di campionato. Partita delicata per entrambe le compagini chiamate in causa in terra campana: i bianconeri, attualmente noni in classifica, cercano la svolta in campionato che, dopo un brillante avvio, tarda venire mentre i rosanero sono alla ricerca del nono acuto stagionale che potrebbe iscriverli, una volta di più, nella storia del calcio italiano. La trasferta è certamente complicata e il fisiologico appagamento potrebbe rendere ancor più scivolosa questa fondamentale tappa verso il ritorno tra i professionisti. Ma il Palermo vuole con tutte le sue forze restare lì, in alto: dove osano le aquile.
UNA VITTORIA CHE LANCEREBBE UN SEGNALE TERRIFICANTE AL CAMPIONATO
“Dove osano le aquile” è il titolo di un celeberrimo film britannico del 1968 diretto da Brian G. Hutton che tratta il tema della Seconda Guerra Mondiale. I protagonisti, per l’appunto, sono un gruppo di militari paracadutisti anglo-americani al quale viene affidata la complicata missione di liberare il generale statunitense Carnaby. Ecco, possiamo tranquillamente sintetizzare le difficoltà dei soldati con gli attuali problemi del Palermo Calcio. Forse, la parola “problemi” è un po’ forzata: chi non vorrebbe essere al posto di Rosario Pergolizzi in questo momento? Otto vittorie consecutive, 24 punti, miglior attacco e difesa del Gruppo I della Serie D ed una profondità di rosa tale da far accomodare in panchina due top player, almeno per la quarta categoria italiana di calcio, come Ferdinando Sforzini e Luca Ficarrotta.
Ma è altresì vero che “Da grandi poteri, derivano grandi responsabilità“. Un’altra citazione cinematografica (il dolce zio Ben che spiega a Peter Parker, ovvero Spiderman, come affrontare la vita) potrebbe incanalarci nel fulcro di questo scritto. Le responsabilità di Pergolizzi sono molteplici e le difficoltà aumentano partita dopo partita: guidare una corazzata come quella rosanero, espone alle intemperie al primo passo falso e lo strapotere dimostrato fin qui potrebbe lasciare in eredità una “caccia alla squadra” degli avversari ed un pericoloso appagamento fisiologico nella mente (e nelle gambe) dei calciatori. Ma il Palermo Calcio è fortissimo e compatto ed una vittoria sul campo del Nola manderebbe un messaggio terrificante alle rivali in campionato: i siciliani restano concentrati, nonostante il percorso netto, su ogni partita.
IL PALERMO È FORTE E COESO
Coesione di gruppo e tecnica superiore alle rivali. Ecco come si allontano i rischi che le prossime partite addebiteranno al volo favoloso dei rosanero. Ogni compagine del Gruppo I della Serie D vorrà essere la prima a portare a casa lo scalpo dell’aquila: anche un solo pareggio, allo stato attuale, farebbe il giro d’Italia elevando al grado di “eroi” i calciatori che hanno fermato il panzer siciliano. Pergolizzi deve travestirsi anche da psicologo cercando di cancellare ogni possibile appagamento: il Palermo ancora non ha vinto nulla e non sono consentiti scivoloni dettati dalla troppa sicurezza o dalla “pancia piena”.
Per fortuna, fino a questo momento non si sono registrati episodi che possano indurre una di queste insidie, soprattutto la seconda analizzata, a tarpare le ali del maestoso rapace. I rosanero vogliono restare in alto continuando a vedere le avversarie sempre più piccole sotto il loro alto volo. L’obiettivo è salire sempre di più ma, ogni volta, la gravità diventerà sempre più tiranna. Ma lo scranno è lì, in alta quota, adornato dai colori della società di Mirri e Di Piazza: dopo solo le aquile possono soltanto osare di arrivare…