L’anno della c2 con Pino Caramanno, corrispondeva “paro paro” alla D di quest’anno. Peró quello era l’ultimo scalino dei professionisti, non il più alto dei dilettanti. Ma molte cose erano simili. Anche allora il Palermo giocó a Nola, peró avevano un campo in erba ed almeno una capienza di 5 mila spettatori. Lì le cose sono peggiorate.
TEMPO GUADAGNATO
Con la radiazione si era stati fermi un anno, non si era ripartiti “a tappo” come questa volta. Così di fatto abbiamo già guadagnato un anno. Allora ci fu pure un funerale con tanto di bara rosanero, con un corteo funebre in via libertà angolo piazza croci. Questa volta, a differenza dell’86-87 si è reagito subito e si sono lasciati riti e dolori da parte per tornare dove si deve quanto prima.
RADIO SENZA TV
A quel tempo non c’erano ancora le pay tv e quindi, a parte gli highlights che si vedevano al tg3 regionale, si potevano solo immaginare i campi di Valdiano, Kroton, Turris, Vigor Lamezia, Sorrento, Siracusa etc. Ci si doveva fidare delle radiocronache coinvolte di Guido Monastra o di Antonio Asaro. Niente salottini su tgs o trm, poco o niente Palermo calcio in tv. Non era ancora l’era delle Ilaria d’Amico o di Diletta Leotta. L’era in cui giovani donne di gradevole aspetto, unito ad una competenza – acquisita – intrattengono anche lo sguardo di chi segue le sorti della propria squadra.
REALTÀ CONFLIGGENTI
Era tutto più rarefatto, meno immediato. E forse per questo un pizzico più bello o meno brutto di adesso. La realtà dei nostri giorni invece ci viene spudoratamente sbattuta in faccia dalle dirette tv a filo d’erba sintetica dei campetti di vari interlands: siculo, campano, calabresi. Il ricordo freschissimo di anni di gloriosi Palermo in A, con le prodezze di Toni, Miccoli, Cavani, Amauri, Vazquez e Dybala, acuiscono lo scazzamento. Ma testimoniano anche la fierezza di cosa siamo e dobbiamo tornare ad essere.
“CAPITANI CORAGGIOSI”
Mirri con Di Piazza sono gli attuali capitani di questa barca rosa nero. Dovranno riportare i nostri colori in acque limpide e sicure, lontane da scogli affioranti e correnti infide. Il percorso è già iniziato e per restare alla metafora della barca, per ora si naviga a gonfie vele. Nel 1987 era C2, nel 2019 è serie D. Il Palermo c’é ricascato ma per colpe non sue, ma di chi lo ha oltraggiato. Oggi, come allora, il tifoso c’è. Bisogna rimboccarsi le maniche, con pazienza, presenza e sciarpe rosa nero al collo.