Palermo-Corigliano e la bussola del destino. Le vicissitudini della vita dividono, indissolubilmente, il fato di ogni essere umano ponendoli su piani cartesiani diversi. In alcuni splende in sole, in altri si alternano giornate belle e brutte ed in altri ancora vige la tirannia delle tenebre perenni. Il calcio e le società che lo animano, ovviamente, non riescono a sfuggire a questa ferrea ed arcigna realtà che, per fortuna, muta di stagione in stagione.
Il destino, in fin dei conti, si costruisce con il duro lavoro e la bontà delle idee ma, può capitare, che la malasorte metta il suo beffardo zampino facendo ruotare la Dea Bendata, sua compagna/rivale, dal lato opposto. La nostra Terra ospita la perfetta descrizione di questa piccola e controversa allegoria: i poli opposti o, per meglio dire, “antipodiali” (dal greco “antipous“, ovvero opposti). Nel calcio, la partita Palermo-Corigliano potrebbe sintetizzare questa netta divisione tra due sfere d’influenza che vivono clima opposto ma, soprattutto, stati d’animo contrastanti.
PALERMO-CORIGLIANO: LA BUSSOLA DEL DESTINO
Il decimo turno del Girone I della Serie D vedrà la sfida Palermo-Corigliano che si disputerà nel capoluogo siciliano nel pomeriggio del 3 novembre. Una partita che opporrà due realtà calcistiche che, nonostante la stessa categoria di militanza, sembrano estremamente diverse. Ma, soprattutto, vivono un momento ed uno stato d’animo diametralmente opposto. Come il Polo Nord ed il Polo Sud del nostro Pianeta. La bussola del destino punta con decisione il suo ago verso il Renzo Barbera, il nido delle aquile rosanero guidate da Rosario Pergolizzi. Ma perché parliamo di “poli opposti” che si affrontano? Cerchiamo di scoprirlo insieme.
I siciliani sono gli assoluti dominatori del campionato in virtù delle 9 vittorie consecutive che li collocano sul trono del raggruppamento con un vantaggio rassicurante di 8 punti dalla seconda in classifica. I rosanero posseggono il miglior attacco e la miglior difesa e godono di una solidità societaria, grazie al duo Mirri-Di Piazza, che fa ben sperare per il futuro. Dopo una campagna acquisti faraonica (almeno per la Serie D), il Palermo Calcio ha certificato il suo status di leader incontrastato del Girone I e sembra, attualmente, inattaccabile.
L’altro polo, invece, vive nelle intemperie più disarmanti: quindicesimo posto in classifica in virtù di 8 punti in 9 giornate (2 vittorie, 2 pareggi e 5 sconfitte, meno di un punto a partita), quarta peggior difesa del campionato e terzultimo attacco. Una vittoria all’attivo lontano dalle mura amiche calabre. A questi dati poco piacevoli, dobbiamo aggiungere il pericoloso periodo societario che il Corigliano sta vivendo: la dirigenza ed i soci hanno fatto un passo indietro e la compagine calabra che è in autogestione.
UNA SFIDA INSIDIOSA, NONOSTANTE TUTTO
Descritta così sembra davvero di assistere alla celeberrima sfida tra Davide e Golia ma il secondo, ovvero il Palermo, deve stare molto attento alla mazzafionda del Corigliano. I calabresi, orgogliosi di natura, si sono ricompattati subito grazie all’ottimo lavoro di mister De Sanzo e nell’ultimo turno hanno ottenuto un importante, ed insperato, pareggio contro il Savoia, una delle big del Girone I. La sfida del Renzo Barbera diventerà una questione di principio, più che una gara con i biancazzurri vogliosi di fare bella figura nonostante i mille problemi.
Due poli opposti sullo stesso campo magnetico sono (quasi) pronti a scontrarsi con la loro forza elettrica. Chi vincerà la sfida dei “due mondi” del Barbera? L’ago della bussola vortica senza sosta, mentre tutti noi attendiamo con ansia la riapertura della vecchia “Favorita” al pubblico palermitano…