C’è una foto, difficile da reperire persino su internet, che immortala Renzo Barbera seduto a bordo campo. Precisamente dietro la porta della curva sud dell’allora stadio “La Favorita”. Sembrava un angelo custode “Il Presidentissimo“, intento a sostenere le gesta di quei ragazzi, i suoi ragazzi, di rosanero vestiti e dai quali mai riusciva a staccarsi.
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Proprio come, a distanza di mezzo secolo, sembra volere fare un altro imprenditore palermitano. E’ successo in quel di Nola. Quasi un deja vu per i nostalgici, l’immagine del neo Presidente Dario Mirri, pizzicato dalle telecamere solitario dietro la recinzione dello “Sporting Club”.
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Vicino alla sua squadra proprio come ogni buon numero uno dovrebbe fare. Giovane, alto, sorridente e disponibile. Addirittura bianco crinito come l’indimenticato patron da cui lo stadio prende il nome e del quale è nipote per via materna. Insomma, per l’ex club di viale del Fante quasi un Ritorno al futuro volto a correggere il recente passato, laddove genuinità e purezza erano valori azzerati.
Sembra di rivivere un calcio antico da queste parti, quello per cui davvero valeva la pena recarsi allo stadio. Il calcio domenicale, e insieme pomeridiano di un tempo, quando, alla faccia dello “spezzatino”, a fine gara era possibile conoscere risultati e classifiche completi. Questo e molto altro, per il Palermo, ha voluto dire fallimento e poi rinascita. E in tal senso non esiste termine migliore di “Appartenenza” per spiegarlo.