Kraja, il giovane talento divenuto pilastro del nuovo Palermo

I tifosi hanno da subito imparato ad apprezzare questo giovane talento frutto del sempre fertile vivaio dell'Atalanta

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C’è un giovane che, da quando il nuovo Palermo incendia di entusiasmo il Barbera ma non solo, ha attirato fin da subito l’attenzione dei tifosi. Porta la maglia numero 73 Erdjs Kraja, una delle più dinamiche in mezzo al campo con vista area di rigore. Una scoperta davvero preziosa per il suo mister, che si è ritrovato nella faretra una freccia tatticamente preziosa oltre che già carismatica. In prestito da quella fertile fucina di talenti che è il vivaio dell’Atalanta, il giovane albanese classe 2000 si è raccontato in una intervista rilasciata a Repubblica.

Kraja durante un’intervista al Renzo Barbera

LE ORIGINI

Fu prima mio padre Jetmir ad arrivare in Italia, seguito poi da mia madre Ilvana. Erano anni bui allora in Albania. C’era la guerra e mancavano le possibilità di lavoro. Papà arrivò in Italia da immigrato riuscendo a trovare lavoro come muratore. Il numero 73 della maglia – rivela il centrocampista rosanero – che ho scelto è a lui dedicato in quanto è il suo anno di nascita. Degli albanesi e della loro cultura – dice Kraja -amo il modo di pensare. Sono nato a Chiari, in provincia di Brescia, ma da piccolo ho avuto modo, con i miei, di visitare spesso l’Albania. Adesso ci torno di rado“.

MI ISPIRO A ISCO

L’esperienza al Palermo, come nel caso di altri giovani calciatori, potrebbe anche per lui rappresentare un trampolino di lancio. Kraja lo sa e per questo si è messo a completa disposizione del tecnico.“Gioco con il massimo impegno in qualsiasi posizione. Attaccante, portiere o difensore cambia poco. Sarà poi il campo stesso a dire il ruolo che più mi si addice. Il giocatore a cui mi ispiro? Isco del Real Madrid. Del campione spagnolo – ammette Kraja – cerco di imitare persino le movenze, anche se non so quanto mi riesca farlo bene. Lui in primis, ma mi piacciono tutti quelli che hanno le caratteristiche tipo Iniesta o Xavi“.

PALERMO GRAN SALTO

Primi passi mossi a Palazzolo sull’Oglio, nel cui campo il padre lo lanciò nella mischia, speranzoso di un futuro radioso. La prima soddisfazione la chiamata dell’Atalanta, ai cui osservatori non sfuggì la stoffa del giovane. “Ho fatto un provino e tutto è andato bene. Adesso, a distanza di poco tempo mi ritrovo in una piazza davvero importante. Senza nulla togliere a Bergamo, che non è una città piccola, ma il salto a Palermo, seppure in quarta serie è stato enorme. Il gruppo che si è venuto a creare, per professionalità e qualità poco ha a che vedere con la categoria. Al Barbera – sottoliena – riusciamo a esprimere la nostra effettiva forza, mentre fuori a volte stentiamo a causa dei campi troppo piccoli”.

DI PALERMO BELLO ANCHE IL TRAFFICO

Di Palermo apprezzo il centro storico, dove spesso mi piace incontrare la gente. Il traffico caotico? Non mi disturba affatto, anzi. Le città mi piace viverle con tutto quello che hanno dentro. Conoscerle e apprezzarle per quelle che sono. Se c’è stato qualche momento di confronto in più con i miei è stato solo per le classiche raccomandazioni. Quelle che fa qualunque genitore al figlio che cambia città e lascia casa. Ma le fanno tutti i genitori del mondo, in qualunque città vada il figlio“ ha chiarito Kraja in un’intervista rilasciata a La Repubblica.

SACRIFICI PER SFONDARE

Sacrifici, tanti quelli di Kraja, che in questo segue l’esempio virtuoso dei suoi genitori. ” “Fin da piccolo ho giocato a calcio. Ho sempre pensato, e continuo a farlo, che sarebbe diventata la mia professione. Tutti gli sforzi e i sacrifici – rivela Kraja -, da parte mia e soprattutto dei miei genitori, sono sempre stati concentrati sul pallone. Spero e mi auguro di continuare su questa strada”.

GUARDIOLA TOP MISTER

Pergolizzi, il suo attuale allenatore lascerà, inevitabilmente, un’impronta importante nella maturazione calcistica di Krajia. Lui che, riguardo i tecnici del panorama mondiale ha le idee chiare.” Mi piacerebbe tanto essere un giorno allenato da un grande come Guardiola. Il modo in cui fa giocare le sue squadre si sposerebbe perfettamente con le mie caratteristiche. E poi, ovunque è andato ha fatto bene, così come dimostrano i risultati ottenuti con il City dopo Barcellona. Anche Conte non mi dispiace affatto”.

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