Per tante squadre del girone I della serie D, venire a giocare una partita di calcio al Barbera rappresenta una emozione da ricordare. Tante volte è stato detto e scritto. Sia per il blasone del Palermo ma anche per l’opportunità di potere disputare una partita in uno stadio da serie A, con un pubblico probabilmente cento volte più numeroso di quello che normalmente segue le loro partite.
EMOZIONE ANCHE PER GLI ARBITRI
Non è difficile immaginare che anche per gli arbitri non deve essere un giornata di ordinaria amministrazione quando devono venire ad arbitrare una partita del Palermo al Barbera. Per loro è immaginabile la stessa emozione che provano le squadre, e magari diffondono comunicati fra parenti ed amici per rendere noto l’avvenimento.
MA LE SQUADRE DEVONO GIOCARE E GLI ARBITRI (PURTROPPO) ARBITRARE…
Queste emozioni di cui stiamo parlando possono giocare brutti scherzi. Le squadre possono intimorirsi, bloccarsi, ed essere condizionate al punto da giocare, magari, partite al di sotto del loro standard. Per gli arbitri è diverso. Perchè per loro trovarsi ad arbitrare in uno stadio con 17.000 spettatori una partita come Palermo-Savoia può essere esaltante. E magari, per questo, possono essere indotti a diventare protagonisti dell’incontro, per dimostrare a tutti che hanno la schiena dritta e non si lasciano intimorire da nessuno. E non soffrono di sudditanza psicologica.
L’ARBITRO DI PALERMO-SAVOIA
Probabilmente è quello che è capitato oggi al signor Calzavara e ai suoi assistenti Minafra e Boggiani. In campo si sono succedute tante situazioni, ma è sembrato che il direttare di gara non vedesse, per esempio, tanti falli subiti dal Palermo e invece fischiasse tutti quelli a favore del Savoia. Inoltre ai rosanero sono stati chiamati tanti fuorigioco, purtroppo non giudicabili, perché Eleven Sports non propone tanti replay, e quando ne fa vedere qualcuno sono tecnicamente scadento, e non si riesce a distinguere chiaramente l’azione. Come per il gol annullato a Ricciardo. Non si capisce con certezza se l’attaccante rosanero fosse davvero in fuorigioco, o se il giudice di linea avesse letto male l’azione. Ed era un gol che poteva far girare la partita…
IL SIGNOR CALZAVARA
Lui, il signor Calzavara da Varese potrà raccontare ai suoi nipotini che, quando nel 2019 ha arbitrato in serie D una partita di una squadra che vinceva da dieci settimane, e con lui che fischiava ha perso. Certamente non racconterà se ci sono stati episodi dubbi nei 90 minuti e se le sue decisioni sono state sempre giuste o no. Solo lui può saperlo se in Palermo-Savoia ha preso decisioni sensate o no, o se ha influito sul risultato. Ma non c’è dubbio che oggi non è stato una comparsa. Anzi, tutt’altro.