Savoia indigesta per il Palermo che all’undicesima di campionato interrompe la sua striscia di vittorie consecutive con una sconfitta senza attenuanti.
IL PRIMO TEMPO
Pergolizzi parte con il classico schieramento a tre punte per passare, appena dopo una quindicina di minuti, al modulo a rombo. Ma solo per far capire ai suoi vecchi professori delle medie che quella lezione di geometria quella volta l’aveva capita. Un paio di conclusioni pronti-via di Ficarrotta, un tiro da casa sua di Kraja e nient’altro da registrare. Diciamo che abbiamo vissuto primi tempi migliori quest’anno.
IL SECONDO TEMPO
La seconda frazione inizia con due notizie: una brutta ed una bruttissima. Quella brutta è che il Savoia rientra in campo senza Scalzone, la calamita di tutte le male parole pronunciate con affetto, simpatia e stima dai supporters rosanero di tutti i settori del “Barbera”. Quella bruttissima è che al suo posto entra il 90: scanto! Scanto che si tramuterà in terrore quando al 76° il giocatore del Savoia insaccherà alle spalle di Pelagotti il gol definitivo 0 a 1.
FIGHT CLUB? NO, STADIO BARBERA
Nonostante il Savoia non sia venuto a Palermo per una conferenza sulla pace nel mondo, tutto sommato sono stati novanta minuti tranquilli, tra accenni di risse, spinte, muzzicuna, carcagnate e pignatelli. Un clima di festa nel quale si è calato a meraviglia il rosanero Ficarrotta che decide di regalarsi l’emozione della sua prima espulsione con la maglia del Palermo. Qualcuno, arditamente, l’ha definita “minchiata”. Sicuramente qualcuno che ha voluto ridimensionare una fissarìa dalle dimensioni grosse quanto il mio fegato di oggi.
UNA SCONFITTA SALUTARE
Finalmente finisce la litanìa delle vittorie consecutive, dei record, dei mazzi, dei ramurazzi e di tante altre rime che adesso non mi soggiungono. Questa squadra deve vincere il campionato, non deve vincerle per forza tutte. Giornata storta come, probabilmente, ce ne saranno altre. Speriamo poche. Forza Palermo!
LE PAGELLE
Pelagotti 6. Compie l’ordinario senza alcun problema. Non ci riusciamo ad abituare al cambio tattico del portiere.
Dal 79° Fallani 6. Si guadagna la pagnotta con un miracolo al 86°.
Doda 5,5. Non riesce ad incidere sulla sua fascia e non aiuta Lancini nell’occasione del gol del Savoia.
Dal 88° Ambro s.v.
Vaccaro 5. Centottanta passi indietro per Roberto Vaccarlos. Sbaglia tanto, anche le giocate più semplici e non sfutta mai il tanto spazio che ha a disposizione.
Dal 79 Lucera s.v.
Lancini 5. Fa elegantemente il suo per tutto il match, ma – in occasione del gol campano – il Savoia lo sorprende con un lancio da 678 metri. Chi di lancio ferisce…
Crivello 7. Sembra Bud Spencer in uno dei suoi film. Spazza tutto, con le buone e con le cattive. Tanta sacrosanta clava in una giornata che non era certo da uncinetto.
Martin 5. Il Maestro stecca all’undicesima, giusto giusto il giorno prima del suo “cognomastico”. Capisce che sarà una giornata difficile quando vede il campano Osuji cambiarsi accanto a lui nello spogliatoio. Ne ha la conferma quando è sempre il 21 del Savoia a passargli lo shampoo sotto la doccia.
Kraja 6. Con Martin assente giustificato, gli tocca cantare e portare la croce. Solita partita di carattere di un under con la carta d’identità taroccata.
Dal 65º Langella 5,5. Entra, ma se ne ricorderà solo il referto per un cartellino giallo. La staffetta con Kraja è ormai un must delle domeniche rosanero.
Martinelli 7. Ha solo una colpa: non aver altri 6/7 gemelli con la sua stessa voglia e determinazione. Andrebbe clonato come la pecora Dolly.
Felici 4,5. Non gli riesce una giocata nemmeno alla Playstation. Brutta giornata.
Dal 81 Santana s.v.
Ficarrotta 4. Partito da esterno diventa ben presto trequartista. Ma non se ne accorge praticamente nessuno. Il fallo di reazione che gli costa il rosso diretto lasciando i compagni in dieci per la mezz’ora finale è la cosa migliore che gli riesce in tutta la gara. Per il Savoia, naturalmente.
Ricciardo 5.5. Fa a sportellate per tutto il match ma non gli arriva un pallone giocabile nemmeno sotto tortura. È più isolato di Lampedusa quando c’è mare grosso.
Pergolizzi 5. Di due cose siamo certi la domenica: che alle 20.00 ci sia il TG1 e che, tra il 60° ed il 70° della partita del Palermo, esca Kraja per Langella. Una specie di segnale di orario, una sveglia o un messaggio in codice per gli alieni? Babbìo a parte, il coach rosanero ripiomba in quell’immobilismo che parte della tifoseria, a torto o a ragione, ogni tanto (spesso) gli rimprovera. Di certo non sarà questa sconfitta a cambiare piani e gerarchie in casa rosanero.
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