Un sentimento di sincera amicizia, all’indomani del match del 22 settembre giocato al Barbera, lega il Palermo al Marina di Ragusa. Allora finì 3-1 per i padroni di casa, per quella che rappresentò la quarta delle dieci vittorie di fila collezionate prima dello stop imposto dal Savoia. E così come accadde con quelli del San Tommaso, anche con i tifosi e i giocatori giunti dalla terra iblea tutto si concluse tra reciproci attestati di stima.
PALMESE BATTUTA MA NON DOMINATA
A ricordare quella bella giornata di sport, è Nunzio Calogero, direttore generale del Marina di Ragusa, squadra che ha battuto nell’ultimo turno la Palmese. “Li abbiamo sconfitti, ma non certo facilmente. I neroverdi, prossimi avversari del Palermo non meritano di certo di stare in coda alla classifica, senza dubbio abbiamo incrociato squadre meno attrezzate“.
OCCHIO AGLI ESPERTI
Quasi un avvertimento quello di Nunzio Calogero, che con una precisa disamina tattica, spiega punti di forza e anelli deboli dei calabresi. “Partiamo subito col dire che si tratta di una compagine organizzata, come lo sono state tutte le squadre allenate da Antonio Venuto. Il tecnico mamertino è bravo a dare un’impronta precisa di gioco, anche se il suo 3-5-2 probabilmente necessiterebbe di maggiore dinamicità e forza sulle fasce. Una squadra sì giovane – ricorda Calogero -, ma che può contare su almeno quattro elementi che conoscono bene la categoria. Il centrale difensivo Della Guardia, i centrocampisti Chivazzo, Condomitti e Trentinella, e la prolifica punta Fioretti sono giocatori che il Palermo dovrà tenere d’occhio”.
L’ambiente palermitano, abituato fin troppo bene, dopo avere incrociato il Savoia ha scoperto che in questa serie D si può anche perdere. “L’importante – sembra quasi suggerire Nunzio Calogero – è mantenere la giusta dose di umiltà. La stessa che a noi, due anni fa, da favoriti, ci ha permesso di vincere il campionato di promozione. Correre sempre tanto quanto gli altri senza cullarsi mai sugli allori, un pò come ha fatto il Palermo contro il Marina di Ragusa”.
PALERMO BIG TRA LE BIG
Una squadra, quella rosanero, costruita per vincere. Una squadra che “non avrà alcun problema a centrare l’obiettivo della promozione. Abbiamo già incrociato quattro big quali Savoia, Acireale, Troina e Palermo e non ci sono dubbi su chi sia la più attrezzata“. Ne è sicuro il direttore sportivo dei rossoblù, che aggiunge. “Il Palermo è stato assemblato alla perfezione. Il lavoro svolto in poco tempo è stato eccezionale. Avere più ricambi e tutti allo stesso livello per ogni ruolo è stata una mossa decisiva”.
COSTRUITA AD HOC PER LA D
E come sempre, torna puntuale il confronto con il Bari. ” Lo scorso anno De Laurentiis avrà pure speso di più, potendo tra l’altro contare su giocatori di serie B. Il Palermo però conosce meglio la categoria. Per la serie D quella del Presidente Mirri è la squadra ideale, grazie ai tanti elementi di valore che l’hanno affrontata. Su tutti Ricciardo – afferma il ds ibleo -, che considero uno dei tre più forti attaccanti di tutta la quarta serie. Se poi si aggiungono calciatori del calibro di Santana, Crivello, Accardi o Martinelli si capisce bene perchè i rosa non possono fallire la promozione.
BARI FORTUNATO AD EVITARE DERBY
E sempre paragonando le due grandi piazze del sud, a favore del Palermo Nunzio Calogero fornisce una chiave di lettura piuttosto interessante. “Attenzione, essere inseriti nello stesso girone in cui figurano tanti club corregionali è motivo di maggiore difficoltà per una squadra costretta a vincere. I rosanero di derby, alcuni dei quali roventi, quest’anno ne affronteranno tanti – ricorda Nunzio Calogero-. Non sono tanto sicuro che il Bari avrebbe stradominato se fosse stato nel girone H. Tra Taranto, Fidelis Andria, Casarano e altre pugliesi i galletti avrebbero avuto vita più dura”