Dopo la partita con la Bosnia, Salvatore Sirigu con la Nazionale farà tappa a Venezia, e da lì domenica mattina salirà su un aereo che lo porterà a Palermo per la partita di lunedì contro l’Armenia, nella quale dovrebbe essere il portiere titolare. Dopo quattordici anni ripete lo stesso volo che nel 2005 lo catapultò dal settore giovanile della squadra lagunare a quello del Palermo, la squadra che lo ha cresciuto e lanciato.
IL DEBUTTO NEL NOVEMBRE 2006
Il debutto di Sirigu in prima squadra fu nel novembre 2006. Guidolin lo fece parare prima in Coppa Italia contro la Sampdoria, e pochi giorni dopo in Coppa Uefa contro il Fenerbahce, ad Istanbul. Poi per un paio d’anni è andato in prestito in squadre di serie C e B, per poi tornare nel 2009 come secondo di Rubinho. Ma Zenga, che di portieri se ne intende, lo elesse quasi subito titolare, e tale restò fino al 2011. Dopo Palermo andò a Parigi al Paris Saint-Germain, e restò fra i pali francesi per cinque anni. Dopo essere andato in Spagna, al Siviglia e all’Osasuna, tornò in Italia nel 2017, per indossare la maglia granata del Torino.
LA NAZIONALE
Il matrimonio di Sirigu con la Nazionale iniziò nel 2004. Partì dall‘Under 18, e proseguì con l’Under 19 e l’Under 21. Nel 2010 arrivò alla Nazionale maggiore, ma non fu molto fortunato perché trovò sempre qualcuno davanti. Prima Buffon e poi Donnarumma. Ma adesso pare che con Mancini abbia qualche possibilità in più. Sebbene il titolare sia il portiere del Milan, il c.t. non ha ancora stabilito una definitiva gerarchia per l’Europeo. Sirigu ha parato in 6 delle 17 gare giocate nella sua gestione. E c’è da mettere in conto che con il Torino sta giocando una stagione di qualità.