Un Tony Di Piazza a 360 gradi: lo ha dipinto l’edizione palermitana di Repubblica, che ha intervistato il vicepresidente del Palermo alla vigilia della sfida contro la Palmese. Il racconto del dirigente rosanero attraversa anche il… passato remoto, quando arrivò l’addio a San Giuseppe Jato: “Di quel periodo in cui lasciammo il paese per andare in Svizzera ricordo poco. Preferisco tenere a mente le partite di calcio con i miei amici in piazza. Ho ricordi più nitidi e consapevoli – racconta – di quando invece siamo partiti dalla Svizzera per andare in America, anche perché avevo quattordici anni. Non era proprio un viaggio al buio perché c’erano dei parenti ad aspettarci in America che ci hanno dato supporto nella prima fase del nostro arrivo. In quel periodo quello americano era davvero un sogno. Si andava per cercare un futuro migliore, non solo condizioni di lavoro migliori, ma a volte semplicemente un lavoro per portare i soldi a casa”.
La fortuna di Di Piazza, negli Stati uniti, è arrivata grazie alle prime imprese nel mercato immobiliare. Un “campo” che ha dato risultati ancor più importanti rispetto alle stesse aspettative del numero due del Palermo: “Ho iniziato comprando e vendendo immobili. A volte correndo dei rischi che erano sì calcolati, ma che hanno dato dei risultati anche al di là delle aspettative. L’America per me è stata davvero un’opportunità che sono riuscito a fare fruttare”.
ABBIAMO TUTTE LE CAPACITA’
Dal passato al brillante presente, che regala a Di Piazza un carico di grandi motivazioni e rosee prospettive per il futuro: “La mia impresa ha oggi una disponibilità tantissimi immobili a disposizione dei nostri clienti – dice – fra New York e la Florida. Ci rivolgiamo a un mercato piuttosto vario e ampio. Il fatturato della mia azienda? Preferisco non rispondere a questa domanda. Non mi va di fare troppa pubblicità a queste cose. L’importante è che i tifosi sappiano che abbiamo la capacità per mantenere il nostro impegno”.
L’INTER e NEW YORK
Il calcio ha sempre appassionato il vicepresidente del Palermo, che quest’estate avrebbe voluto fare un regalo con la R maiuscola alla tifoseria rosanero: “Giuseppe Rossi? Ci ho provato, ma aveva altre ambizioni per la sua carriera. Il mio idolo? Roberto Baggio. Lui – prosegue Di Piazza – è il calcio. Era bello vederlo giocare. L’Inter era una passione del passato, il Palermo è la squadra della mia terra e il legame con i rosanero c’è sempre stato. Mi piacerebbe festeggiare la promozione – dice – come nel 2004 con la festa che abbiamo organizzato a New York con Andrea Gasbarroni e Pietro Accardi. Questa volta però vorrei portare tutta la squadra. Per la verità lo abbiamo già promesso ai ragazzi in caso di vittoria del campionato”.
CON ZEMAN…
C’è anche spazio per il tecnico del Palermo, nella lunga intervista di Repubblica, con Di Piazza che conferma l’assoluta fiducia in Pergolizzi. “E’ il migliore allenatore che potessimo avere per il Palermo. Ho fiducia in lui e nelle scelte che fanno sia il nostro direttore sportivo Renzo Castagnini che l’amministratore delegato Rinaldo Sagramola”. Ma c’è un altro tecnico che ha sempre amato: “Direi Zdenek Zeman. Sia per quello che rappresenta – conclude – che per il suo calcio divertente”.