Uno dei tanti Palermo-Messina, ai tifosi over 40 non può che riportare alla mente il pomeriggio del 12 maggio 1985. La Favorita, mai come allora durante l’intera stagione, era piena come un uovo. In palio la serie B. 40.000 gli spettatori presenti, pronti a sostenere lo sprint finale della squadra di Tom Rosati, intenta a rintuzzare le avanzate dei due forti avversari giallorossi: Catanzaro e Messina per l’appunto. Uomo decisivo del derby, al 90°, fu il ventenne Antonio De Vitis, per tutti Totò, lesto a deviare in rete un pallone calciato dalle retrovie. Indescrivibile il pandemonio allo stadio, per quella che, a quattro giornate dal termine, e con un discreto margine sulle inseguitrici potè considerarsi come promozione virtuale.
TRAMPOLINO ROSANERO
Ed è ai microfoni di Rosanerolive.it, che De Vitis ricorda, nitido, quel giorno.
“Come dimenticare. Ero sì giovanissimo ma avevo già maturato qualche esperienza nei campionati di C e mi avviavo al professionismo. Certamente – ammette l’ex cannoniere di Udinese, Piacenza e Verona – Palermo può considerarsi come un trampolino di lancio”.
LA GIOVANE SAETTA
Era il Palermo del bomber Gabriele Messina, che vinse la classifica marcatori ma anche di Hubert Pircher, attaccante altoatesino che sarebbe dovuto partire titolare. Il Palermo del compianto presidente Parisi, ucciso per mano mafiosa, poi passato a Salvatore Matta. Una squadra costruita per vincere, con Paleari, Bigliardi, Majo, De Biasi, Ranieri, Maiellaro e Guerini nomi rimasti scolpiti nella memoria dei tifosi. “Vista probabilmente la giovane età, il mio impiego non fu continuo – ricorda De Vitis -, ma proprio per questo i miei sette gol totali risaltarono ancora di più in quanto spesso decisivi”. Motivo per il quale, il rapido e opportunista ragazzo di Lecce, divenne in poco tempo un vero e proprio beniamino della folla.
NESSUN RIMPIANTO
Una carriera, quella di De Vitis, caratterizzata da raffiche di gol, per la gioia dei tifosi di tutte le squadre in cui ha militato. Un attaccante di razza che, forse, avrebbe potuto covare qualche rimpianto per una carriera più fulgida. “E invece sono assolutamente soddisfatto di quello che mi ha dato il calcio. Ho sempre dato il mio contributo in termini realizzativi perchè per quello venivo acquistato dai club. E per ognuno dei posti in cui sono stato, indistintamente, nutro sincero affetto“.
LA RINASCITA
Per il Palermo, domenica, il derby con il Messina, come Catania altra storica piazza siciliana da troppo tempo lontana dal calcio che conta. “E’ un periodo un pò così per le grandi del calcio isolano. Bisogna soltanto rimboccarsi le maniche e lavorare seriamente per rinascere. Quello tra rosanero e giallorossi è un derby e come tale va vissuto. Sarà una gara combattuta e interessante“.
PAZIENZA E FIDUCIA
Salernitana, Taranto, Udinese, Piacenza e Verona nell’ordine le compagini che hanno fatto seguito all’iniziale parentesi rosa. “Uno sguardo a quella grande piazza che è Palermo non posso non riservarlo tutt’oggi. Della squadra attuale conosco qualche giocatore più esperto per averlo incrociato sul campo durante la carriera. Dispiace vedere i rosanero in quarta serie. Al contempo – puntualizza De Vitis – non trovo corretto esprimere giudizi sulla precedente proprietà in quanto lontano dalle dinamiche interne. Dico semmai – prosegue De Vitis ai microfoni di Rosanerolive.it – che i tifosi rosanero, da sempre attaccati alla maglia, devono avere soltanto pazienza e fiducia nel nuovo corso. Credo che in due tre anni rivedremo il Palermo esibirsi in palcoscenici più consoni al blasone del club“.
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