Della prossima partita parla Parisi, un palermitano a Messina

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È rimasto a Messina, il palermitano Alessandro Parisi. Dopo avere appeso le scarpe al chiodo ha deciso di restare a vivere nella città dello Stretto, come lui stesso ha dichiarato in una intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport: «A Messina si vive bene con poco, la città è tranquilla. E poi l’affetto della gente è straripante. Ai tempi della A qui un “biancoscudato” era più importante del presidente della Repubblica». Attualmente è coordinatore tecnico delle giovanili del Cus Unime.

IL SUCCESSO CON IL MESSINA

Parisi ha cominciato la sua carriera nelle giovanili del Palermo, e dopo aver girovagato fra Trapani, Reggiana e Triestina, nel 2003 è approdato al Messina. Con la maglia giallorossa nel campionato 2003-2004 ha segnato 14 reti, pur giocando da terzino sinistro, guadagnandosi il soprannome di “Roberto Carlos dello Stretto”. In quella stagione il Messina fu promosso in serie A, l’anno dopo Parisi venne chiamato anche nella Nazionale di Marcello Lippi.

Alessandro Parisi quando giocava nel Bari, in uno scontro con Acquaa del Palermo

IL TRAMONTO DEL MESSINA

Contemporaneamente, è cominciato il tramonto del Messina che è culminato con il fallimento della società. La carriera di Parisi però ha continuato con il Bari di Antonio Conte e con il Torino di Ventura, per poi esaurirsi dopo una condanna per calcioscommesse su illeciti riguardanti gare disputate con il Bari. Ha smesso di giocare nel 2016.

PARISI, IL PALERMO E I “SASSOLINI”

Sul suo rapporto con Palermo e il rosanero, Parisi ha dichiarato alla Gazzetta: «Amo la mia città e non la rinnegherò mai. Nel calcio però per ben due volte non ha creduto in me. Sono cresciuto in rosanero. Poi la prima squadra, l’esordio in C. Ma mi sono trovato costretto a partire. Poi l’anno in cui andai a Messina, il Palermo di Zamparini voleva riportarmi a casa, ma siccome ero palermitano, pensavano che dovessi accettare certe condizioni. Per intenderci, che dovessi accontentarmi. I tifosi pensarono che fu un mio rifiuto, ma si sbagliavano». Ha un rimpianto: «Non ho mai segnato contro il Palermo. Se l’avessi fatto, non conoscendo l’ipocrisia avrei esultato»

PARISI SUL PALERMO E SULLA PARTITA DI DOMENICA

Sulla partita di domenica, l’ex terzino giallorosso ha detto: «Seguo abbastanza il torneo, ma finirà 1-1. Rosanero più forti, l’Acr con Zeman è ripartito. Palermo irraggiungibile? Non è il Bari dello scorso anno. Ha qualcosa in meno e in più allo stesso tempo. In più ci sono alcuni fattori che vanno al di là della tecnica e della tattica. E anche dei nomi. Diciamo che la squadra di Pergolizzi ha la capacità di calarsi a pieno in questa dimensione. Il campionato non è chiuso, il Palermo dovrebbe farcela, ma sarà meno facile di quanto si pensi».

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