Per l’impegno di campionato del Palermo contro l’acr Messina molti si aspettavano uno stadio più gremito del solito. I dati dai botteghini peró deludono questa aspettativa.
SERVE LA “BALIA”?
Ma il Palermo è forte o no? Il rallentamento di questi due ultimi turni è una crisi o un semplice rifiatare? 10460 abbonati più la dotazione minima di 1 o 2 mila spettatori in più per ogni gara interna sono un numero ragguardevole di presenze in una serie D? Diciamo senza dubbio di sì. O forse qui si ha bisogno sempre del pubblico come balia? La finiamo ogni volta, in occasione di ogni partita casalinga, con questo piagnisteo e con questo continuo recriminare se le presenze al Barbera non sono quelle immaginate?
IL SOSTEGNO RESTA ELEVATO
È inutile lamentarsi, il Palermo anche così gode comunque di un sostegno numericamente elevato che altre squadre possono solo sognare. Il più peró questa squadra deve saperlo fare da sola, con le proprie qualità e possibilità. Francamente l’atto di accusa di certa parte del tifo, verso chi non garantisce costante presenza, ha stancato. Siamo in D e non è una festa essere in D. Non c’è nessun orgoglio o piacere nel trovarsi in questa categoria. Questo senso di fastidio anche se non condiviso da tutti, esiste e va rispettato, non giudicato. Palermo – Messina in D non è una partita di cartello, è un momento di “mortificazione” della nostra condizione calcistica regionale. Non tutti hanno digerito questa situazione ed è umano. Non esiste un preciso dovere “istituzionale” di costante sostegno e presenza.
STERILI PROCESSI ALLE INTENZIONI
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