Palermo-Acr Messina senza pienone? È normale, è pur sempre serie D

Nel derby con l’acr Messina si annuncia meno pubblico del previsto. Clima non ideale o momento di flessione del tifo?

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Per l’impegno di campionato del Palermo contro l’acr Messina molti si aspettavano uno stadio più gremito del solito. I dati dai botteghini peró deludono questa aspettativa.

SERVE LA “BALIA”?

Ma il Palermo è forte o no? Il rallentamento di questi due ultimi turni è una crisi o un semplice rifiatare? 10460 abbonati più la dotazione minima di 1 o 2 mila spettatori in più per ogni gara interna sono un numero ragguardevole di presenze in una serie D?  Diciamo senza dubbio di sì. O forse qui si ha bisogno sempre del pubblico come balia? La finiamo ogni volta, in occasione di ogni partita casalinga, con questo  piagnisteo e con questo continuo recriminare se le presenze al Barbera non sono quelle immaginate?

IL SOSTEGNO RESTA ELEVATO

È inutile lamentarsi, il Palermo anche così gode comunque di un sostegno numericamente elevato che altre squadre possono solo sognare. Il più peró questa squadra deve saperlo fare da sola, con le proprie qualità e possibilità. Francamente l’atto di accusa di certa parte del tifo,  verso chi non garantisce costante presenza, ha stancato. Siamo in D e non è una festa  essere in D. Non c’è nessun orgoglio o piacere nel trovarsi in questa categoria. Questo senso di fastidio anche se non condiviso da tutti, esiste e va rispettato, non giudicato. Palermo – Messina in D non è una partita di cartello, è un momento di “mortificazione” della nostra condizione calcistica regionale.  Non tutti hanno digerito questa situazione ed è umano. Non esiste un preciso dovere “istituzionale” di costante sostegno e presenza.

STERILI PROCESSI ALLE INTENZIONI

Giovanni Ricciardo
Ricciardo segnerà al “suo” Messina?

La rosa, allestita deve garantire il risultato auspicato a prescindere dalle unità presenti al Barbera. Non si dia sempre ai tifosi la responsabilità di trainare il Palermo. È chiaro che non va mai abbandonato, ma assistere ogni settimana a dei veri “processi alle intenzioni del tifoso”’ che può decidere o preferire di astenersi dall’andare allo stadio o in trasferta, è populista ed ingiusto. Se la squadra é forte,  se la società è attenta e la cornice minima di 11 mila presenze assicurata, si ha già  tutto il necessario sostegno e appoggio per conseguire i risultati attesi. 

QUALCHE ASSENZA NON È ABBANDONO

Quindi non chiediamo sempre di più, responsabilizzando il tifoso, come fosse lui a decidere le sfide. Non è così, anche se piace crederlo. Le partite le vince la squadra, con le sue qualità. Le vince se ha carattere, se il suo tecnico la mette bene in campo, ne legge bene i momenti, se fa i cambi giusti ed in modo tempestivo, e se la fortuna dà pure una mano. Quindi se il clima o altro sconsigliassero a molti di andare, nessuno gridi alla “vergogna”. Il numero dei presenti sarà comunque rilievante e così sarà per tutta la stagione. Siamo in D, non si pretenda sempre d’essere encomiabili. Quella del Barbera resta comunque una cornice importante con cui Pergolizzi ed i suoi ragazzi hanno l’onore ed il piacere di scendere in campo. Il pubblico fa la sua parte, ha il suo ruolo, ma non si dimentichi che è la squadra che deve trascinare tutto.

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