Tenendo conto della situazione generale, si può dire che la partita di oggi contro l‘Acr Messina è la più difficile fra quelle fino ad adesso disputate dal Palermo. Per tanti motivi. Intanto si incontrano due formazioni che nelle ultime due partite hanno avuto andamenti opposti. I rosanero in 180′ hanno raggranellato un solo punto senza segnare alcun gol, mentre i giallorossi, con il nuovo allenatore Karel Zeman in panchina, di punti ne hanno ottenuti sei, segnando 6 gol. Inoltre lo spogliatoio palermitano è falcidiato da assenze ed infortuni, e quindi i rosa sono costretti a scendere in campo con una formazione inedita, probabilmente con 5 under.
IN PALIO TRE PUNTI FONDAMENTALI
Tenendo conto solo della classifica, pare che non ci siano eccessivi motivi di allarme. Il Palermo ha otto punti di vantaggio sulla seconda, e addirittura undici sul Acr Messina. Però per i rosanero è un momento psicologicamente difficile, da superare subito, per potere riprendere, con tranquillità e senza inutili patemi la fuga da questa D verso la serie C.
L’AIUTO DEL MESSINA
E, paradossalmente, è proprio la disposizione in campo del Messina che può dare una mano ai rosa. La scuola degli Zeman, padre e figlio, prevede da sempre un 4-3-3 molto offensivo. Quando i due allenatori sono stati in panchina, il gioco fatto vedere in campo è stato sempre dinamico, talvolta spregiudicato. Per cui c’è da attendersi un Messina che vuole giocarsi la partita, coraggioso, non arroccato in difesa, per nulla intimorito dalla capolista, un Messina che vuole dimostrare di essere il più forte. Per cui il Palermo in questa partita potrà disporre di ampi spazi e giocare il calcio che preferisce. Con queste premesse dovrebbe prevalere la tecnica. E i rosa che saranno in campo, sia under che over, di qualità ne hanno.
LA PARTITA DEL RISCATTO
Infine, c’è un altro incentivo in campo. Questa è la partita che i ragazzi di Pergolizzi hanno a disposizione per dimostrare che le partite contro Savoia e Palmese sono stati due incidenti di percorso, due partite da archiviare. uindi occorre una partita perfetta e concreta. Ma ci vuole anche la giusta umiltà per capire come stare in campo, come leggere le situazioni, esserci con la giusta attenzione per non sbagliare – come spesso capita – banali passaggi. E, soprattutto, giocare per la squadra.
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