Sentite un ruggito in lontananza? È quel classico suono che riesce a mettere ansia, paura e fa tremare le gambe. Anche senza un valido motivo. Ma, in questo caso, la motivazione c’è, almeno per il Palermo Calcio di Rosario Pergolizzi. L’aquila rosanero sta attraversando la fitta boscaglia che conduce nel tempo del Giugliano 1928 per recuperare una sacra reliquia da portare nel capoluogo siciliano: i tre punti in terra campana. È certamente una spedizione pericolosa perché la giungla, lo sappiamo tutti, risulta sempre essere un ambiente impervio che nasconde tantissime situazioni difficili. A volte al limite della sopravvivenza. Ma la troupe palermitana, temprata da tredici battaglie e dal primo posto nel Girone I della Serie D, deve accantonare ansie ed incertezze. Il Palermo si troverà di fronte, sicuramente, un temibile rivale che nel giardino di casa sua ha sempre ottenuto lo scalpo del suo nemico: parliamo di Sandokan, la tigre della Campania.
IL GIUGLIANO DEVE ESSERE DOMATO, COME SANDOKAN!
Vi ricordate il prode Sandokan, detto la “tigre della Malesia“, interpretato dal conturbante Kabir Bedi? Chi conosce questo incredibile personaggio, nato dalla penna di Emilio Salgari nel “ciclo dei pirati della Malesia“, potrebbe aver intuito di cosa parleremo in questo articolo che ci avvicina, sensibilmente, alla partita Giugliano-Palermo, match del Gruppo I della Serie D. Per i pochi, forse i tifosi più giovani, che non hanno la minima idea di chi sia, ecco un brevissimo ripasso: Sandokan non è altro che un pirata che combatte, eroicamente, contro il colonialismo britannico che ha affondato le proprie radici anche nella lontana e prosperosa Malesia.
E se ci pensate davvero bene, questa situazione potrebbe essere cucita meravigliosamente sulla partita che l’aquila rosanero dovrà giocare in Campania: il colonialismo palermitano tenterà di conquistare lo stadio “Alberto Vallefuoco” prendendo la sacra materia prima dei tre punti mentre Sandokan proverà ad arrestare l’avanzata delle truppe nemiche nel suo giardino di casa che, fino a questo momento, non ha mai conosciuto altro che le vittorie dei locali. Un ruolino di marcia che sicuramente può far tremare le gambe a tutti. Anche alla capolista.
ASSONANZA TRA GIUGLIANO E SANDOKAN
Ma perché abbiamo paragonato il Giugliano 1928 al prode pirata della Malesia? L’assonanza, ovviamente, arriva dal logo dei gialloblu: la compagine guidata da Agovino sfoggia una bellissima tigre in campo giallo e blu. Giugliano-Palermo sarà un vero e proprio scontro che terrà i tifosi incollati allo schermo: due predatori alpha, perché dall’altra parte non si possono sottovalutare gli artigli dell’aquila, che rivaleggeranno per la supremazia sulla succulenta preda. I tre punti in palio, ovviamente. Sandokan permettendo.