Stiamo parlando della curatela fallimentare dell’Us Città di Palermo che si è costituita parte civile nel procedimento che vede imputati sei fra ex amministratori, ex sindaci e stretti collaboratori dell’ex presidente rosanero M.Z., con ipotesi che vanno dal falso in bilancio alle false comunicazioni alla Covisoc.
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AUTORICICLAGGIO
Nell’esame della situazione giudiziaria che fa oggi il Giornale di Sicilia, è scritto che nelle accuse mosse alla vecchia dirigenza è compreso anche l’autoriciclaggio. Questo è l’unico capo d’accusa in si è potuta inserire la curatela dell’Us Città di Palermo, con l’assistenza del’avvocato Fabrizio Lanzarone. Praticamente si tratta della questione Mepal, cioè la madre di tutti i guai della vecchia società.
PER QUESTO REATO ATTUALMENTE M.Z. È A GIUDIZIO DA SOLO
La Procura, saltando l’udienza preliminare, aveva fatto ricorso al rito immediato solo per M.Z.. Ma adesso potrebbero raggiungerlo altri imputati: l’ex presidente Giovanni Giammarva, gli ex sindaci Enzo Caimi, Michele Vendrame e Andrea Favatella; Alessandra Bonometti, segretaria del gruppo Zamparini, e il commercialista Anastasio Morosi.
L’AZIONE DEI CURATORI FALLIMENTARI
Praticamente i curatori fallimentari, Gabriele Palazzotto e Calogero Pisciotta, autorizzati dal giudice delegato Gabriella Giammona, ritengono di dover agire contro coloro che secondo i pm Dario Scaletta, Andrea Fusco e Francesca Dessi, contribuirono a commettere tutta una serie di reati.