Ha dentro una carica esplosiva. Ancor di più se si considera che Roberto Crivello, palermitano doc, di questo Palermo di Pergolizzi è uno degli assoluti leader in campo e negli spogliatoi. Lo stiramento ha messo in stand-by il gran campionato del difensore, che ha saputo guidare, con grandissimo carattere, la più forte retroguardia del girone, e non solo. I 7 gol subiti sono anche merito suo. E adesso, è l’ora del rientro.
CI (RI)SIAMO
“Con gli stiramenti – ha detto Crivello – servono solitamente due o tre settimane, quindi siamo nei tempi: sono felice di rientrare in squadra, anche se non al cento per cento. I compagni però hanno risposto in questo periodo alla grande, soprattutto con il Messina, perché venivi da due partire senza vincere. Grande prova di carattere, è nelle difficoltà si vede il gruppo. Non c’è Crivello, c’è il Palermo. Abbiamo vinto, non abbiamo subito gol e sono felicissimo”.
SORPRESA PERETTI
Il difensore, che Pergolizzi quest’anno ha utilizzato, con ottimi risultati, come centrale, sciorina i meriti dei compagni di reparto, ma non solo. “Sono contento – spiega in un’intervista alla Gazzetta dello Sport – per chi ha giocato, soprattutto per Peretti. È uno di quei giovani sul quale punto a occhi chiusi, se mi chiedete chi vedo tra cinque anni ad alti livelli, dico lui, è sempre sul pezzo con la testa giusta, ero sicuro che facesse bene. E poi un merito va ad Accardi che con la regola degli under è stato il più penalizzato. È un giocatore forte che tiene alla maglia e ha sofferto questo inizio di stagione”.
CHE GIOVENTU’
Il prossimo capitolo rosanero si chiama Acireale. Uno di quei derby in cui non serve particolare pressione per trovare le giuste motivazioni. Crivello però non vuole “spingere”: “Non rischierò contro gli etnei se capisco che non sono ancora al meglio, perché so che ho compagni forti. Con il Messina è stata la gara in cui eravamo più in difficoltà. C’era apprensione, ma io ero sereno perché vedo i miei compagni ogni giorno. Abbiamo dei giovani molto importanti, non solo Felici, Vaccaro, Doda, Ambro, Kraja, ci sono anche altri”.
FAMIGLIA E FASTIDI
I risultati di un Palermo schiacciasassi fanno tornare indietro Crivello, che torna all’estate nera della società rosanero: “In serie D sarei andato soltanto a Palermo, perché è la mia città. Avevo richieste in B, ma ho chiesto al mio procuratore di informarsi con i dirigenti rosanero. Scendere 2 categorie non è facile, ma questa maglia era il mio sogno. Spezia? Sarei dovuto rimanere, ma prima di ferragosto decisero di puntare sui giovani. Quindi mi sono dovuto guardare intorno. Ma non ci sono stati problemi, ci siamo lasciati benissimo. Voglio la B prima possibile con il Palermo, obiettivo minimo. Frosinone? Non ho nulla da farmi perdonare, perché sono un professionista, mi ha infastidito quello che hanno subìto i miei familiari sui social. Con questa scelta ho fatto capire, però, quanto tengo alla mia città”.