Il bomber del Palermo nelle ultime due gare ha giocato solo scampoli di partita. Se all’inizio della stagione l’attaccante Gianni Ricciardo era un punto fermo imprescindibile della squadra di Pergolizzi, nelle ultime giornate l’allenatore ha deciso di schierarlo a partita in corso. Il capocannoniere del Palermo, infatti, da ben due partite non riesce a scendere in campo con la maglia da titolare. Il derby di domenica potrebbe essere l’occasione giusta per rialzare la testa e per sfondare la porta avversaria a suon di gol.
PALERMO, SCELTA SEMPLICE
Nell’intervista a TMW, l’attaccante di origine messinese racconta della sua esperienza a Palermo. Nell’estate di quest’anno il giocatore è stato contattato da Sagramola, attuale Dg dei rosanero, e la scelta di accettare l’avventura nel capoluogo siciliano è stata molto facile. “Dopo l’anno scorso avevo un sacco di richieste, sia in D che in C. Ho deciso di aspettare, volevo qualcosa che mi rendesse felice e orgoglioso. Quando ho saputo di quel che stava succedendo qui, con la ripartenza dalla D, ho visto in questa situazione il mio sogno, la mia opportunità più grande. Dopo qualche mese qui posso dire che c’è un ambiente anche superiore. Lo dice la storia, la piazza è bella grande, è pazzesco”.
LA PIAZZA
L’anno scorso Gianni Ricciardo era l’attaccante titolare del Cesena. Squadra che dopo un fallimento è ripartita anche grazie ai gol della punta. La compagine bianconera è stata negli ultimi anni una realtà importante del calcio italiano e lo spirito dei tifosi era forte ma non quanto il pubblico palermitano. “Anche a Cesena c’erano oltre 10 mila spettatori, alle volte 15- ha dichiarato Ricciardo-. Era una bella bolgia, ma stiamo parlando di un’altra realtà. Palermo ha una risonanza pazzesca. Quando esci tutti ti fanno sentire giocatore, dal bambino di tre anni all’adulto di ottanta. Ti riconoscono, vogliono fare una foto con te, è un’emozione da tenersi stretta”.
IL CALO FISIOLOGICO
La “crisi” del Palermo, nelle ultime due partite, sembra superata dopo le vittorie con l’Acr Messina e il Giugliano. Ricciardo ha dichiarato in merito: “Vincere 10 partite consecutive non è stato mai facile, ma paradossalmente è stato perfino troppo illusorio. Poi capita come contro Savoia e Palmese, la gente si chiede cosa succede. Ma non è nulla, è fisiologico avere un calo di risultati. Non solo noi, ma la Juventus, lo United, non esiste squadra che vince 38 partite. Siamo umani e non robot ma dobbiamo vincere. Quando abbiamo scelto Palermo, e il Palermo ci ha scelto, sapevamo benissimo che non c’erano alibi”.
L’AVVENIRE
Il futuro, per Ricciardo, è ancora a tinte rosa nero: “Non so cosa farò domani. Spero che il Palermo vada presto in B, la speranza è esserci. Poi mi piace lavorare giorno per giorno, inutile andare troppo in là. È normale che la gente ci pensi”.
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