Vaccaro, a Palermo per riscattare lo stop di Pescara

Il giovanissimo difensore rosanero, classe '99, originario di Pescara, si racconta al quotidiano La Repubblica

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Se si prova a fare una normale ricerca su un motore di ricerca, scrivendo Francesco Vaccaro, al momento si trova poco di lui. Anche perché il difensore ’99 del Palermo – è di lui che stiamo parlando – è omonimo di un pittore-scultore bolognese del ‘600, perlopiù sconosciuto ai non esperti d’arte, che al momento risulta essere più blasonato di lui.

vaccaro

TUTTO INIZIO’ NEL PESCARA

Ben presto, però, potrebbe non essere più così. Francesco cerca infatti il completamento della sua favola, con l’approdo tra i professionisti e, chi lo sa, la sua riconferma anche in serie C: “Ho iniziato come tutti i ragazzi che riescono a diventare calciatori – ha raccontato Vaccaro al quotidiano La Repubblica -. A parte le partitelle per strada a Pescara, si giocava con gli amici un po’ ovunque, anche a scuola e all’oratorio. Poi un giorno ho insistito così tanto che mi hanno accompagnato a provare con il Pescara e da lì è iniziato tutto. Per me era un sogno, giocavo nella squadra della mia città, ma tutto si è interrotto dopo i Giovanissimi regionali“.

IL SOGNO

20 anni, abruzzese, Vaccaro dopo aver fatto la trafila nelle giovanili della sua città natale, Pescara, dopo due stagioni nei campionati primavera di Lanciano e Bari, ha trovato spazio prima a Potenza e poi ad Altamura, per poi approdare al Palermo, società di D ma con ambizioni da professionista: “Palermo può essere la mia ripartenza – ha spiegato il difensore -. Mi piacerebbe riprendere il percorso abbandonato a Pescara, in una piazza che non è da serie D. Poi chissà, magari un giorno tornerò a giocare a casa mia. Ora però penso solo a fare la scalata con il Palermo. Vorrei arrivare a diventare un professionista in una piazza importante come quella rosanero – ha continuato Vaccaro – non sarebbe affatto male. Mi auguro di percorrere a livello personale la stessa strada che è nei programmi del club“. 

FAMIGLIA E TEMPO LIBERO

Un racconto a 360 gradi quello fatto al quotidiano di Scalfari, che fa emergere la personalità di un giovane al passo coi tempi ma anche una rara sensibilità: “Ai film preferisco le serie tv ai libri, per la verità – confessa Vaccaro -. Mi piacciono molto i film d’azione e l’ultima serie che ho visto è stata La casa di carta. Seguo molto il basket Nba e il football americano. Lo sport a casa mia è entrato con me – continua il giocatore – mio padre Massimo lavora in un supermercato, mia madre Fabiola fa la casalinga e l’unica sportiva è la minore delle mie sorelle, Alessandra, che gioca a basket. La più grande, Federica, lavora proprio in un altro campo. Poi ascolto tanta musica. Non un genere in particolare, ma veramente tutto. Dalla trap alla pop. Mi piace sentirla sia a palla, in macchina, che rilassato a casa. Dipende dai momenti. La musica mi aiuta anche quando ho qualche pensiero in più in testa e magari – conclude – mi ritrovo a fissare il mare“.