Il mio block-notes è ormai l’incubo di molti, soprattutto del gestore del bar della tribuna stampa dello Stadio Renzo Barbera. Ma stavolta, per buona pace dei nemici della critica costruttiva e di chi vorrebbe spacciare i suoi scritti velenosi per ironia, ho da darvi anche qualche buona notizia. Partiamo però dalle cose negative e dal bar della tribuna. Penso che a breve il gestore metterà un cartello all’ingresso con il mio faccione con su scritto “Io non posso entrare”. Non me ne voglia, mi sta pure simpatico (pensa se fosse il contrario). Il lato positivo per lui è che gli sto facendo un bel po’ di pubblicità gratuita. Dovrebbe quantomeno offrirmi il caffè. E invece continua a farmi pagare l’acqua, anche quando consumo. Però ho intravisto un depuratore ad osmosi inversa, probabilmente non ancora in funzione. Mi aspetto novità clamorose per la prossima gara in casa. Per onestà intellettuale devo ammettere che la qualità dei panini e del caffè è nettamente superiore a quella di tutte le precedenti gestioni. E non è un dettaglio da poco.
CAPITOLO STORE: TAZZE E ACCENDINI IN VENDITA
Mi sono informato meglio, la sciarpa del Palermo costa 18 euro e non 12 come ho scritto nel mio articolo di qualche giorno fa. Sarà griffata Dolce & Gabbana? Non ci ho fatto caso. Anche perché ero distratto da altre cose molto più importanti. I miei occhi sono caduti su alcuni oggetti venduti. Ma stavolta non è il prezzo ad avermi sconvolto. Non sono un fumatore ma da sempre raccolgo le lamentele di amici ai quali, regolarmente, vengono sequestrati gli accendini al prefiltraggio del Barbera. Ebbene, allo store, dentro il bar della Tribuna li vendono. Pazzesco. Fuori li sequestrano e dentro li vendono. Una cosa incomprensibile. Ma la cosa più grave è che dentro il bar della tribuna sono in vendita, pensate un po’, perfino le tazze in ceramica con il marchio del Palermo. Ma come, l’acqua me la vendete nel bicchierone di plastica perché potrei tirare la bottiglietta facendo male a qualcuno e poi mi vendete una tazza di ceramica dentro l’impianto col rischio che se mi parte “la brocca” uccido qualcuno? Domenica, ve l’abbiamo raccontato in un altro articolo, la digos ha bloccato perfino uno striscione con la faccia di un ultras morto l’anno scorso, solo perché risultava ancora diffidato. Tutto questo zelo e poi dentro lo stadio esplodono bombe carta e vengono venduti accendini e tazze di ceramica? Qui qualcosa non quadra e forse andrebbe fatta chiarezza.
LUCI AL BARBERA
Passiamo alle cose positive: c’eravamo lamentati perché nella partita contro il Messina non erano stati accesi i fari del Barbera nonostante negli ultimi venti minuti di gara la visibilità fosse molto precaria. Contro l’Acireale non solo è arrivata la luce ma è giunta, addirittura, alla fine del primo tempo, ovvero alle 15.15. Un successone! Peccato che, come ha detto Marco Apprendi nelle sue pagelle, a spegnere le luci ci ha pensato l’Acireale. La prossima volta, per scaramanzia, sarebbe forse meglio riprovare a giocare a fari spenti.
CARTELLI NEI BAGNI
I bagni sono quelli che sono, servirebbe un intervento drastico. Ma lì la società ha poca colpa, anzi direi nulla. Lo stadio, infatti, è del Comune, che non ha ancora dato la concessione alla Ssd Palermo. Da rilevare una novità al pianterreno della tribuna: sulle porte dei bagni sono comparse le scritte “uomini” e “donne”, tra l’altro in 3d. Che poi qualche maschietto abbia fatto finta di non vederle e si sia infilato lo stesso nei wc delle donne è un altro discorso, ma è già un passo avanti da parte della società Palermo calcio, che dimostra di avere a cuore certe tematiche. Però c’è ancora tanto da fare. E proprio per questo io e il mio block-notes continueremo a farci odiare. Ma per una buona ragione, il bene comune, in questo caso il nostro antico e amato Stadio Renzo Barbera.
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Assurdo non far entrare la bandiera di quel ragazzo morto. Vogliano stadi teatro ormai. Comunque nota di merito alla CNI e CN12 ho visto un’unione strana con dei cori cantati insieme e la cni spostata rispetto al solito posto, cosa bolle in pentola?
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