Oggi il nostro virtuale salotto rosanero ospita Gaetano Vincenzo Cristiano Rossi. Come si potrebbe erroneamente pensare non si tratta di tre persone che occupano altrettante poltrone ma una sola. Il signor Rossi è molto e più sinteticamente conosciuto come Christian. Un nome d’arte che a suo tempo fu scelto per lui dalla grande Mina, molto colpita in occasione di un incontro in sala di incisione dalle sue qualità canore ed anche estetiche. Christian è un notissimo e popolarissimo cantante palermitano, con al proprio attivo brani intramontabili uno più bello dell’altro. E ha tre grandi amori: il rione natale di Boccadifalco, la maglia rosanero e le sue canzoni. Tasti che toccherà tutti nel corso della nostra simpatica chiacchierata.
CHILOMETRI DI PASSIONE ROSANERO
Ero un ragazzino e sentivo parlare di: Vernazza, Anzolin, De Bellis, Sereni, Piovanelli, Malavasi, Latini, Azzali, Sandri – inizia così il racconto di Christian – e qualche anno dopo grandissima fu l’emozione, fino alle lacrime, quando allo stadio della Favorita, finalmente, per la prima volta, ho visto giocare il Palermo, la mia squadra del cuore. Campionato di serie B, si disputava Palermo – Pro Patria (era il 15 novembre del ’64, 3 a 0 con reti di Cipollato, Troja e Rossano, ndr). Quella mia prima e per giunta vittoriosa partita non l’ho mai dimenticata. Anche per il particolare non di poco conto che insieme ad amici coetanei, uno più tifoso dell’altro, affrontammo a piedi il percorso non certo breve dal comune rione di Boccadifalco fino allo stadio della Favorita. Potenza della giovanile passione per il Palermo ma anche – annota per completezza – delle tasche allora desolatamente vuote.
DEPRESSIONE ED ENTUSIASMO
Da quella domenica – puntualizza Christian – iniziò (e prosegue tuttora) la mia “carriera” di tifoso rosanero che non esito a definire oltremodo sfegatata. Due esempi su tutti: impegnatissimo in serate come cantante, un giorno mi chiama la mia manager e mi ricorda che avrei dovuto esibirmi in una località dei Castelli romani. Le risposi che non me la sentivo perché letteralmente disperato dalla notizia che il campionato ’83/’84 del Palermo si era purtroppo concluso con la retrocessione in serie C.
Vivacemente rimbrottato dalla stessa manager con tanto di “sei un pazzo, c’è un sacco di gente che ti aspetta, sei o no un professionista?” mi convinsi e pur col morale abbondantemente sotto i tacchi riuscii a concludere la mia esibizione canora. Ora dalla depressione all’entusiasmo: mi trovavo – continua – a Toronto in Canada per un concerto. Per l’occasione, dopo immancabile visita alle vicine cascate del Niagara, improvvisamente appresi che il Palermo aveva fatto il colpo grosso. Era andato addirittura a vincere a Torino contro la Juventus per 2 a 1 (5/10/2008, reti di Miccoli, e Michedlidze, ndr). Spalancai la finestra dell’hotel dove ero alloggiato e iniziai a gridare come un forsennato, mettendo anche a rischio le mie preziose corde vocali, che il piccolo Palermo aveva battuto fuori casa la grande Juventus. Il tutto fra lo stupore dei tantissimi e compassati turisti di varie nazionalità presenti. Esibizione fuori programma indimenticabile!
BENEDETTI FIGLIOLI (MA NON TROPPO…)
In noi ragazzini, nati e cresciuti nel quartiere di Boccadifalco, la cui piazza d’armi era il nostro campo di calcio h24, al pari del pieno entusiasmo c’era il vuoto delle tasche. Per cui di necessità nasceva la virtù, abbastanza in voga all’epoca, di scavalcare il muro di cinta dello stadio per assistere alla partita a sbafo. In una di queste occasioni – aneddoto alquanto esilarante – scendendo dall’alto passammo dall’interno di un bagno dove un sacerdote, abitualmente dedito per sua missione alle altrui esigenze spirituali, in quel momento, essere umano anch’egli, ne stava soddisfacendo una propria corporale. Sicuramente apparsi diavoli, non certo angeli calati dall’alto – ricorda ancor oggi divertito Christian – agli occhi dell’imbarazzato ed esterefatto parrinu.
CONCLUSIONE
Christian: ha vissuto una esperienza vestendo la maglia rosanero nel settore giovanile, allora De Martino. Ha proseguito giocando a livello professionistico nel Mantova. Ma poi varie circostanze hanno fatto sì che in lui prevalesse la scelta della carriera di cantante che prosegue ininterrottamente. Imperdibile l’ultima compilation (The best of…) che raccoglie tutti i brani, Sanremiani e non, portati al successso. Ma il calcio, e soprattutto – immancabile dichiarazione d’amore finale del picciotto di Boccadifalco – i colori rosanero sono perennemente nel suo cuore. “Tanino Troja, Ignazio Arcoleo, Tonino De Bellis, furono i miei primi idoli calcistici.
E come non ricordare più avanti quei fior di campioni, alcuni finiti in Nazionale, che sono passati da Palermo durante il periodo buono della friulana gestione? Ho avuto la grandissima fortuna – aggiunge commosso – di conoscere Renzo Barbera. Non ho potuto che accogliere favorevolmente la notizia che il neo presidente dell’attuale Società è un ramo di quel gigantesco albero. Sono inoltre molto orgoglioso di una tifoseria palermitana che, anche se al gravoso costo di ripartire da una categoria dilettantistica, è tornata a riempire gli spalti dello stadio come ai bei tempi”.
Nel congedarlo chiedo al simpaticissimo interlocutore: “Vuoi concludere con una dedica alla maglia rosanero in musica dal tuo repertorio?”. Christian non ci pensa due volte: “…e dolcemente tu, sarai per sempre… CARA“.
Ascolta la dedica di Christian
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