Una società che sembra orientata solo a fare marketing, a fare selfie e ad elargire sorrisi, che si sta cullando, sopravvalutandosi, dopo le prime dieci vittorie consecutive. L’urlo di allarme lo abbiamo lanciato in tempi non sospetti e in cambio abbiamo ricevuto solo offese e insulti. Forse è il momento di svegliarsi, tifosi e società. Il Palermo si è inceppato e da qualche settimana, a parte qualche lampo, non segna un gol nemmeno a porta vuota. Urge mercato, servono correttivi, altrimenti la promozione diretta è a forte rischio. Non è tollerabile, e ci ricorda periodi che vogliamo dimenticare, che la società dica “andiamo bene così“. I numeri stanno dicendo che è una sciocchezza, che a questa squadra non serve solo il sostituto di Santana ma serve linfa vitale, a centrocampo e in attacco, anche perché le altre, soprattutto il Savoia, che adesso dista solo tre punti, si stanno rinforzando ulteriormente.
IL TRITACARNE
Gli ottimisti a tutti i costi la facciano finita, non fanno il bene del Palermo. Gli amici di Mirri consiglino bene questa società, perché non vincere questo campionato sarebbe molto grave. E Pergolizzi la finisca di dire che non è preoccupato, non si nasconda dietro ad un dito e chieda rinforzi, altrimenti finirà anche lui nel tritacarne, visto che dal primo giorno che ha messo piede a Palermo in pochi credono in lui. E tra questi pochi c’è Rosanero Live, che al contrario di altri non ritiene che le colpe siano tutte sue. Ma la finisca di dire è tutto ok, che abbiamo giocato come dovevamo e che siamo solo vittime di episodi negativi. Sono alibi e anche piuttosto irritanti. Abbiamo già dato con chi diceva “mi vedete preoccupato?“. L’ambiente lo è. Ed ignorare certi segnali lampanti è mettere la testa sotto la sabbia.
Troppi proclami e troppi trastullamenti: “Siamo aquile, tutti allo stadio, dimostriamo appartenenza…“. Ma qui servono fatti, le chiacchiere stanno a zero, non si vince solo col cuore e col blasone. Se non si interviene sul mercato si rischia il tracollo e sarebbe un peccato mortale costringere Palermo ad un altro anno infernale in serie D.
LA PROMOZIONE NON DEVE SFUGGIRE
Mirri ama il Palermo, questo glielo riconosciamo, ma non ha alternative, deve mettere mano al portafogli per comprare due-tre elementi forti per la categoria se vuole anche lui la promozione. Non basta avere “in dono” la bicicletta da sempre sognata, adesso bisogna pedalare forte e per farlo serve forza nelle gambe. Ci sarà tempo per vendere maglie con gli autografi, per lanciare prodotti nuovi griffati Palermo sul mercato o per parlare di “promozioni sulle cravatte rosanero”. In questo momento a noi serve un altro tipo di promozione, quella sul campo. Che non può e non deve sfuggire.
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