Nella carriera di chi gioca a calcio, specialmente se attaccante, capita certamente l’occasione di dovere tirare un calcio di rigore. In un oratorio, in un cortile o in un campo di calcio, il rituale è sempre quello. Il calciatore incaricato, dopo essersi impossessato della sfera, la sistema nel punto indicato e si allontana all’indietro contando i passi. È come se il tempo si fermasse. Deve tenere a bada le emozioni, non sentire il cuore che vuole esplodere, estraniarsi da tutto quello che lo circonda. E poi, via. Boom. Gool!! La tensione si allenta, i festeggiamenti, gli abbracci, la corsa verso i tifosi…
QUANDO SI SBAGLIA
Purtroppo c’è anche quando il rigore si sbaglia, quando il più facile dei tiri in porta viene indirizzato fuori dai pali, oppure parato dal portiere. L’occasione sprecata si trasforma per il calciatore in un piccolo dramma, in special modo se da quel tiro dipende l’esito della partita.
DOPO RICCIARDO, SFORZINI
È successo domenica scorsa, nella partita contro il Troina. Non una ma due volte. Il primo dispiacere è toccato a Ricciardo, quando al 22′, sullo 0-0, non ha trasformato in gol un rigore concesso per un fallo su Doda. Ma ancora più cocente è stato l’errore di Sforzini, al suo rientro in campo da qualche minuto dopo una lunga assenza dovuta ad un grave infortunio. Al ’92, per un fallo su Felici, l’arbitro ha decretato un secondo rigore, ed è toccato al “tagliagola” tirare, per non rischiare ancora con Ricciardo. Ma anche lui si è lasciato ipnotizzare dal portiere del Troina, e il risultato finale è stato 0-0.
LE SCUSE DI SFORZINI
Sforzini si è molto rammaricato per l’errore che ha negato i tre punti alla sua squadra, che ha permesso al Savoia di ridurre la distanza dai rosanero a tre punti. Ed ha affidato al suo profilo Instagram il suo disappunto e le sue scuse.
«Come ho sempre fatto, nel bene ma soprattutto nel male, mi piace assumermi tutte le responsabilità del caso e metterci la faccia. È stato un periodo molto impegnativo. Recuperare da una frattura in così poco tempo credo che sia una grande vittoria professionale impensabile fin dall’inizio. Purtroppo non c’è stato il lieto fine, quello che sognavo: rientrare ed essere subito decisivo. Chiedo scusa a tutti per il rigore sbagliato, ma rifarei tutto quello che ho fatto riscrivendo ovviamente il finale!≫. Infine ha aggiunto: «Non dimentichiamo che ci sono ancora diciassette battaglie e che siamo ancora in testa. Forza Palermo».