Palermo e il suo stadio: dal fortino Favorita al Barbera terra di conquista

Da sempre considerato uno stadio difficile da espugnare, in realtà, il Renzo Barbera negli ultimi 40 anni ha visto progressivamente svanire il suo effetto

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C’era una volta un fortino chiamato stadio “La Favorita“, talmente difficile da espugnare che, quando ci riuscivano, per gli avversari si parlava di impresa. Tuttavia, se si prendono in considerazione gli ultimi 40 anni, le squadre capaci di violare il tempio di Viale del Fante sono progressivamente cresciute. A parlare sono i freddi numeri. Partiamo dagli anni 80′, quelli vissuti per lo più in B e in cui, fatta eccezione per la stagione 1986/87 (quella senza calcio per via della radiazione), dal torneo 80/81 a quello 89/90, in casa il Palermo lasciò l’intera posta in palio soltanto in 8 occasioni.

Palermo ha voglia di rinverdire il mito del suo stadio inespugnabile fortino

I PRIMI ANNI 2000

Dato impressionante se confrontato con i tre decenni a venire. Già negli anni 90′, quelli che vanno dalla stagione 1990/91 al campionato 99/2000, i corsari che fecero visita al Barbera furono 22. Anni equamenti divisi tra i 5 lustri trascorsi in cadetteria e gli altri 5 in serie C. Un dato ancora ancora accettabile, destinato però a crescere ulteriormente con l’ingresso del nuovo millennio. Le stagioni che vanno dal campionato 2000/01 a quello 2009/10, nella storia del Palermo fanno registrare un passaggio epocale. Per 16, lunghissimi anni sarà infatti Maurizio Zamparini, nella buona come nella cattiva sorte l’assoluto protagonista del calcio nel capoluogo siciliano. Tornando ai dati concernenti le sconfitte interne, per i rosanero, in quel decennio caratterizzato da 1 anno di C, 3 di B e 6 di A, in tutto furono 35. Tante quante ne bastarono per cominciare a considerare l’effetto Barbera sempre meno efficace.

TROPPI CORSARI DALLE PARTI DEL BARBERA

Effetto che viene assolutamente polverizzato nell’ultimo e non ancora concluso decennio in corso. Dal campionato 2010/11, all’attuale stagione 2019/20 giunta al giro di boa, il Palermo, incluse le imprese di Savoia e Acireale in casa ha perso per ben 53 volte. Un dato impietoso, anche se è doveroso considerare che si tratta della parabola discendente quanto caotica dell’epoca Zamparini. Oggi però, avendo voltato pagina e a maggior ragione essendo in D, il popolo rosanero sarebbe ben contento che il Renzo Barbera tornasse a divenire quell’inespugnabile fortezza che era negli anni 80′.

UN MITO DA RINVERDIRE

A tal proposito, il Presidente del Marsala, Domenico Cottone, in vista del derby del 5 gennaio ha recentemente dichiarato.”Lo stadio del Palermo, squadra per la quale faccio il tifo, mette le ali agli avversari. Al Barbera i miei ragazzi scenderanno in campo affamati, sarà un Real Marsala“. Ecco, dovrebbe bastare questa dichiarazione per accendere nell’animo degli uomini di Rosario Pergolizzi e nei tifosi il sacro furore. Quello che, invece di caricare dovrebbe intimorire ogni avversario dei rosanero, come se nella facciata dello stadio fosse scritto: “lasciate ogni speranza o voi che entrate”…

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ORGOGLIOSO titolare, dal 2008 al 2016, dell'impresa di pulizie Agm Pulindo, appassionato del gioco del calcio, di cinema nonché divoratore di libri, inizia la sua carriera nel mondo della carta stampata nel 2003, curando la rubrica "Siamo tutti allenatori" per conto del mensile "La Notizia Sportiva". Nel 2008, l'iscrizione all'Ordine dei giornalisti coincise con l'inizio della collaborazione con il Giornale di Sicilia, quotidiano per il quale ha seguito per tante stagioni le sorti della Primavera del Palermo. Dopo avere collaborato per un periodo a Siciliainformazioni.com, la passione per il mondo dei vivai calcistici della sua città lo ha portato a scrivere per conto del "Quarto Tempo", apprezzato format diretto dall'amico Enzo Bonsangue, con il quale, nel 2014, ha curato la trasmissione televisiva "Quartarete" prodotta da Stadionews. Il sodalizio tra i due giornalisti è continuato fino alla conduzione, da sette anni, del format radiofonico "La Zanzarosa" dedicato al Palermo calcio. Oggi divide il suo tempo tra famiglia, lavoro e giornalismo, suo grande amore. Il suo motto? "Seguite la vostra vocazione ma fatelo in luoghi puliti".