Si riparte dal numero uno, per tracciare la strada maestra: è Alberto Pelagotti il primo rosanero del 2020 a scendere in “campo” per il consueto incontro con la stampa. Conferenza che si svolge al “Tenente Onorato”, e precede il primo importante impegno del girone di ritorno, quello del Barbera contro il Marsala.
RIVALSA? NO, GRAZIE
Il ritornello è sempre lo stesso: questo Palermo vuol vincere il campionato, e nonostante le difficoltà che hanno caratterizzato la parte conclusiva del girone d’andata, la voglia è sempre la stessa. Ma non chiamatela voglia di… rivalsa: “Non è voglia di rivalsa perché per quanto ci riguarda, siamo noi i primi della classifica. Semmai – ha sottolineato Pelagotti – si può dire che il nostro obiettivo è quello di tornare ad essere gli stessi di inizio anno. Vogliamo tornare a far punti e allungare il distacco in classifica. Cosa è successo? Fondamentalmente abbiamo toppato soltanto due partite, e nelle altre abbiamo avuto poca fortuna”.
FLORIANO? DEVASTANTE
Fortuna o sfortuna che sia, la società di Mirri e Di Piazza si è fatta già sentire, a cavallo del nuovo anno, per ciò che riguarda il mercato di riparazione. E l’arrivo di Floriano rappresenta, in tal senso, soltanto un motivo, ed un’arma in più, per tornare sorridere. Anche Pelagotti conosce bene le qualità del (quasi) neoarrivato rosanero. “Floriano? È un giocatore forte, ci siamo sentiti per telefono, e può sostituire – sottolinea il numero uno del Palermo – Mario Santana. Per la Serie D è devastante. Se viene ci potrà dare una mano. Su Silipo non posso ancora dire che tipo di giocatore è, in quanto con noi ha fatto mezzo allenamento”. L’assenza di Santana si farà sentire (“è un leader sotto tutti gli aspetti”), ma Pelagotti ha promesso di “prendere in carico tutti i giovanotti, avrò un ruolo diverso”.
TIFOSI, TORNATE A NOI
Fra bilanci e prospettive per il nuovo anno, in conferenza stampa il portiere rosanero ha espresso una perplessità: “A proposito dei tifosi, mi aspettavo un aumento – ha detto Pelagotti – e invece c’è stato un calo… L’importante è che a fine anno, a maggio, per festeggiare, ci sia il pienone. L’anno è stato positivo, e dopo quelle dieci partite ci può stare un calo di entusiasmo e di concentrazione, però non c’è alcun senso di appagamento”.