Il Palermo che vince ma non convince (del tutto) è un caso per tanti mentre va bene così per coloro che al bel gioco antepongono il risultato. C’è una spaccatura netta nel tifo rosanero, ravvisabile, già allo stadio, durante l’ondivago andamento della gara col Marsala. In buona sostanza non bisogna attendere il fischio finale per testare l’umore contrastante dei fans. Il primo tempo mette tutti d’accordo: le festività natalizie hanno appesantito i giocatori del Palermo, nel fisico e nella mente, così come dimostrato da una manovra a dir poco macchinosa. Il Marsala sembra essere la classica squadra manifesto di questa serie D. Effetti speciali zero ma tanto agonismo mixato con ruvidezza, coraggio e buona volontà. Un tris di ingredienti che da soli bastano a imbrigliare il gioco della capolista.
ESORCIZZATI GLI UNDICI METRI
A un certo punto, per i rosa, sembrano essere esclusivamente i calci piazzati la speranza di sbloccare il risultato. E fu così che, più di un paio di vane punizioni fecero da preludio all’azione del calcio di rigore, vissuto dagli spalti con comprensibile patema fino alla liberatoria trsformazione di Juan Mauri. Niente entusiasmi particolari anche se, negli spogliatoi, si va a riposo con la sensazione che il Palermo possa alla fine brindare al nuovo anno con i tre punti.
SCOPPIA LA COPPIA
Nulla di più falso, in quanto, all’alba della ripresa, il pasticcio targato Pelagotti rimette in carreggiata i lilibetani. Balistreri, sempre sotto la nord, fotocopia l’ottimo penalty calciato dall’argentino nel primo tempo, per l’1-1 che getta in ambasce il contrariato pubblico di casa. Ed è quì che inizia il battibecco a distanza tra la gran parte dei quasi 15.000 presenti e mister Pergolizzi, divenuto capro espiatorio di una squadra che sembra avere perso la bussola. E il fatto che da Torre Annunziata giungano notizie poco confortanti non fa che aumentare la tensione. Il Palermo che pareggia e il Savoia che vince significa campani a meno uno con il (momentaneo) vantaggio dello scontro diretto.
BUONA STELLA O GRANDE STRATEGA?
Per i fischi c’è tempo, anche se, puntuali e sonori arrivano al 68°, quando Pergolizzi decide di rilevare Felici per il neo acquisto Silipo. Quasi una bestemmia per i tifosi, già non del tutto convinti del cambio che, una decina di minuti prima aveva visto l’ingresso in campo di Langella al posto di Kraja. Eppure, sarà la buona stella che lo accompagna come commentato dai più, o una mossa alla Guardiola, fatto sta che l’intuizione del tecnico palermitano risulterà decisiva. A servirgli la più buona delle fette di carne ci pensano, nei venti minuti finali proprio l’ex barese e il neo acquisto della Primavera della Roma. Il primo, al 73′, bravo ad approfittare del grave errore di Russo, Silipo, in pieno recupero, con un gol capolavoro al culmine di un’azione irresistibile.