Contro il Marsala ha fatto una gran bella figura. Un po’ come avvenuto ogni volta che è stato chiamato in causa dal tecnico Rosario Pergolizzi. E’ di certo un buon momento per Juan Mauri, che contro il Marsala ha apposto il primo sigillo personale della stagione, su calcio di rigore.
Una responsabilitĂ non da poco, per il centrocampista, a maggior ragione dopo quelli che erano stati gli errori dal dischetto, in tandem, da parte di Sforzini e Ricciardo. “Prima della partita – ha raccontato Mauri alla Gazzetta dello sport – Pergolizzi mi ha chiesto se me la fossi sentita di calciare e di parlare con Ricciardo. Quando l’arbitro ha fischiato sono andato da lui e mi ha detto ‘tiralo tu’. Avrebbe voluto tirarlo Felici, ma una volta che gioco ho detto almeno faccio un gol…”
DUALISMO CON MARTIN?
Possiede personalitĂ e buone geometrie, ma il giocatore rosanero quest’anno il campo l’ha visto sempre un po’ troppo… da lontano. “Io ci sono, Pergolizzi – assicura – sa quello che posso dare, il rigore l’ho voluto tirare anche per ritrovare fiducia in me stesso, visto che in sei mesi avevo fatto soltanto una partita. Spero cambi il vento, mi piacerebbe giocare di piĂ¹. Dualismo con Martin? Mi piacerebbe giocare con lui, ma la regola degli under è complicata”.
LA CORSA VERSO MARIO ALBERTO
“Da mezzala – sottolinea Mauri – ho giocato a Nola, non sarebbe un problema per me. L’allenatore continua a dire che non è€ una soluzione percorribile? Bisogna chiedere a lui. Io credo che tutti possano giocare insieme, basta sapersi adattare”.
L’emozione del gol, al Renzo Barbera, è qualcosa che il centrocampista ricorderĂ a lungo: “Segnare è€ sempre bello, non mi riusciva da tempo, non ricordo nemmeno da quando. È€ più€ speciale perchè c’era la mia famiglia allo stadio, il gol lo dedico a loro. Santana? Non sono abituato a segnare, non sapevo che fare, l’ho visto in panchina e sono corso da lui. Mario per la sua storia, per il suo carisma è€ un riferimento. Ci sta vicino, s’arrabbia, ci sprona. So come si sente”.
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