L’UNESCO parla da Palermo:”Trump non tocchi l’antica Persia”

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L’ammonimeno è di quelli perentori. Nessuno tocchi il patrimonio della cultura mondiale, costituito, in questo caso, dai monumenti dell‘antica Persia. Questo il tenore del messaggio che l’UNESCO ha recapitato a Donald Trump. Impegnato in un botta e risposta con l’Iran, tale da far tremare il mondo, il presidente U.S.A. ha recentemente minacciato la distruzione dei siti culturali del Paese. Missili dunque pronti a centrare obiettivi dall’incommensurabile valore culturale.

UNESCO alza la voce: a rischio anche le meraviglie del sito archeologico di Persepoli

L’INCOERENZA DI TRUMP

Una dichiarazione ritenuta inaccettabile, che ha suscitato lo sdegno e lo sgomento della comunità internazionale. Toni duri nei confronti di Trump anche da parte di Giovanni Puglisi, Presidente Emerito della Commissione Nazionale Italiana Unesco. “Ricambiare con la stessa moneta utilizzata dai fondamentalisti islamici appare inverosimile. Per gli occidentali, americani compresi, nelle parole di Trump c’è un’incoerenza di fondo. Come può il capo della potenza più rappresentativa del sistema occidentale, capovolgere storia, tradizioni e valori per dare sfogo ad un rancore politico e ad un astio quasi personale? Inoltre, la Convenzione UNESCO, che sancisce il valore della cultura e delle sue vestigia millenarie è stata fatta propria, sostenuta, difesa anche dagli Stati Uniti, spesso in condizione di grande difficoltà e talora con grandi sacrifici di uomini e mezzi”.

NO ALLA TRACOTANZA DEL DIO DENARO

Lo scempio dei Buddha di Bamiyan in Afghanistan. La distruzione della Città di Palmira in Siria e la devastazione del Museo di Baghdad in Iraq. Tutte universalmente considerate come veri e propri crimini contro l’Umanità, anche dagli americani di Trump. L’arroganza del fondamentalismo islamista, scita o sunnita che sia, non si combatte con la tracotanza del denaro e delle armi del capitalismo americano: la tracotanza – ci hanno insegnato gli antichi Greci, ricorda Puglisi – evoca la vendetta degli dei”. La levata di scudi dell’UNESCO a difesa del patrimonio culturale c’è stata. Adesso si spera nel buon senso di Donald Trump.