Immagino che non deve essere stato per niente facile, per l’allenatore Pergolizzi, presentarsi davanti ai microfoni, dopo il pareggio col San Tommaso. Doveva essere vittoria, e convincente, per tanti motivi, di classifica, di morale, di prestigio, di valori in campo. E invece è stato soltanto un pari che poteva pure essere una sconfitta, addirittura.
Pergolizzi avrĂ pensato “e ora che gli dico, a questi, per spiegare quello che (non) si è visto in campo”? L’allenatore del Palermo lo sa che tantissima parte della tifoseria rosanero vuole la sua testa come ultime fiches da spendere sul banco del campionato per prendersi il piatto della promozione. Le sue parole, nel dopo partita esprimono una intera filosofia calcistica, quella che Pergolizzi ha esibito fin dai tempi della Primavera che, pure, vinse uno scudetto storico.
PER COLPA DI CHI?
“Una squadra come la nostra non puĂ² peccare di attenzione”, ha detto a proposito del gol del pari. Insomma, colpa dei giocatori. Ed è pure vero: in campo vanno loro. Il problema è che il Palermo non doveva trovarsi in quella condizione, sopra soltanto di un gol, senza aver creato nemmeno le condizioni per concretizzare una superioritĂ tecnica schiacciante, rimasta tale soltanto sulla carta.
LE REAZIONI SONO UN MONITO
I rosa non hanno mostrato gioco, non hanno dimostrato di essere la squadra che deve vincere il campionato non per il nome, ma per le sue qualitĂ e l’avversaria è riuscita a centrare il risultato che sarĂ raccontato ai nipoti. La reazione di Vaccaro, sbagliata e eccessiva, è indice forse di un nervosismo figlio di una pressione che a questo punto del campionato non avrebbe dovuto avere senso. Ma è stato dilapidato un patrimonio di punti di vantaggio in vantaggio, come capitĂ² pure negli ultimi campionati di B. Una inerzia che non si riuscì a invertire.
UN ALTRO FILM
L’allenatore di solito si assume le responsabilitĂ per i balbettii delle squadre, che vanno oltre gli errori, le disattenzioni, le amnesie dei suoi giocatori. Di solito, analizza i problemi, passo fondamentale per trovare le soluzioni. Qui, a quanto pare, assistiamo a un film diverso. Per Pergolizzi va tutto bene, e questo è l’aspetto piĂ¹ grave, pericoloso e preoccupante. “Non sono scontento del risultato. La prestazione è stata la nostra solita, fuori casa. Abbiamo fatto il solito golletto, che stavolta non è bastato”.
CI ACCONTENTIAMO?
Sono parole che esprimono, involontariamente, una sensazione di mediocritĂ che è quella che sta portando i tifosi a invocare sui social l’esonero di Pergolizzi, nonostante un primato in classifica sempre piĂ¹ a rischio. Il Palermo si accontenta del golletto, come viene viene, perchĂ© tutte le partite, dice Rosario nostro, sono difficili. E il suo Palermo non fa nulla per renderle piĂ¹ facili. I tifosi chiedono un cambio in panchina. Fino a ora, la societĂ ha difeso l’allenatore. E a Torre Annunziata la cosa non dispiace.
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La societĂ ha sbagliato la scelta dell’allenatore fin dall’inizio non scegliendo un vincente per la categoria. Pergolizzi, pur essendo una brava persona, non è idoneo ha gestire una corazzata come il Palermo. Non ha dato un gioco, si accontenta del golletto di giornata pur avendo giocatori adatti per fare sfracelli. La ha ancora tempo di correre ai ripari se non vuol vanificare gli sforzi fatti. Ci vuole coraggio. Viva PALERMO SEMPRE. Un tifoso dal 1950 che dal collegio di San Lorenzo colli seguiva i rosanero.