Storie davvero orribili da dover raccontare. Situazioni che, purtroppo, sembrano moltiplicarsi col passare del tempo. E col tempo, aumenta anche l’efferatezza dei crimini contro persone deboli, a volte incapaci di parlare o di reagire. In Italia, ormai, si registrano diversi casi di violenze su due categorie indifese e facilmente soggiogabili: bambini ed anziani. Queste orribili vicende riescono a scuotere la rabbia di tantissime persone che, colpite dai fatti, si chiedono come sia possibile constatare tanta cattiveria nei confronti di esseri umani impossibilitati a difendersi. Oggi, con amarezza dilagante, siamo costretti a raccontarvi l’ennesimo caso di violenza in una casa per anziani di Palermo. Ecco cosa è successo nella struttura “Anni Azzurri” del capoluogo siciliano.
UNA CASA PER ANZIANI DIVENTA IL TEATRO DI UN FILM DRAMMATICO
La trama di un film drammatico che siamo costretti, nostro malgrado, a dover vedere e rivedere con impotenza dilagante. La stessa che provano le persone di una certa età che cadono vittime di strutture che, invece di proteggerli, diventano carnefici. E carnefici sembra un termine “carino”, secondo le intercettazioni registrate. I poveri vecchietti chiamavano i membri dello staff della casa per anziani “Anni Azzurri” con l’appellativo di “demoni“. Non certo un complimento. Ma cosa succedeva in questa struttura?
Ebbene, gli inservienti picchiavano ed offendevano verbalmente gli anziani che albergavano nella struttura. Senza il minimo di pietà, le persone di una certa età venivano vessate in tutti i modi possibili. Le intercettazioni hanno chiarito le orribili dinamiche che si sviluppavano all’interno della casa per anziani. Ecco un piccolo “dialogo” tratto dal “Giornale di Sicilia” risalente al mese di settembre:
L’anziano durante le percosse: “Perché mi cafuddi?“
Orribile la risposta della badante Rosa Briolotta: “Maiale che sei, porco, magari u signuri t’u rapissi u cirivieddu di m…, maiale che si, maledetto, stai zitto! Sei un porco, fai schifo! Ti butto fuori, ora finiscila perché ti butto davvero a terra. Sei un porco e non buttare voci, mi devi chiamare quando finisci non in tre round, che schifo, vergogna! Non devi buttare voci perché mi fai diventare nervosa!“
LA FINE DELLE VESSAZIONI
Fortunatamente, tutto questo è finito. Gli agenti del commissariato Zisa hanno posto sotto indagine i quattro componenti del nucleo familiare, Brigida Camarda, Michele, Antonino ed Eduardo Riccobono, e la stessa badante esterna Rosa Briolotta che gestivano la casa di riposo. La struttura non è stata chiusa ma svuotata del suo staff. Il Gip ha disposto per gli aguzzini il divieto di dimora tra Palermo ed i comuni limitrofi di Belmonte Mezzagno, Ficarazzi, Monreale, Misilmeri, Villabate e Bagheria.