Riprende dopo la pausa natalizia la nostra nostalgica rubrica dove un grande tifoso del Palermo racconta la sua prima volta allo stadio e successivi ricordi. Con la novità di un conclusivo ritorno al presente. Gradito ospite, il primo del nuovo anno, è Paolo Bonini, personaggio ormai ben noto alla tifoseria per la sua passione per i colori rosanero. E soprattutto per quell’urlo a squarciagola Forzaaaaaa Palermooooooooo divenuto ormai suo inconfondibile distintivo sonoro.
INIZIO NERO (AZZURRO) NON ROSA
Paolo era già grandicello quando ha fatto il suo primo ingresso allo stadio della Favorita. “Avevo 18 anni – racconta – quando, accompagnato da mio cognato, ho assistito per la prima volta allo stadio ad una partita del Palermo. Non è stato il mio un inizio fortunato in quanto è coinciso con una sconfitta interna. Fu comunque contro l’Inter, uno squadrone allora allenato da Heriberto Herrera, dove tra gli altri militavano giocatori del calibro di Facchetti, Burgnich e Suarez”.
Per la cronaca, era il 21 settembre del ’69 e si giocava la seconda giornata di campionato. Vinsero i neroazzurri per 2 a 1. Al goal iniziale del nostro Causio replicarono Bertini e Facchetti. La stagione si concluse con la retrocessione in B del Palermo e con la vittoria dello scudetto del Cagliari al cui grande portiere, Albertosi, Tanino Troja fece in tuffo di testa un goal strepitoso passato alla storia del club rosanero. Paolo Bonini per sua fortuna può dire “quel famoso giorno alla Favorita c’ero anch’io”.
POSTO PER TRE NEL CUORE
Da allora – prosegue Paolo – ho sempre tifato per il Palermo. Il giocatore che più di ogni altro mi è rimasto nel cuore è Sergio Pellizzaro (con 23 reti in tre stagioni, dal ’68 al ’71, capocannoniere del Palermo insieme a Troja e Bercellino, ndr). Nel ruolo di ala destra, basso di statura com’era, infiammando gli spettatori con le sue veloci e imprevedibili serpentine, saltava spesso l’avversario che difficilmente riusciva a fermarlo (suo il cross dal fondo che poi consentì a Troja di realizzare di testa il goal già sopra ricordato. ndr). Più avanti – conclude – i miei idoli in maglia rosanero si chiamarono Vito Chimenti e anche Massimo De Stefanis. Quest’ultimo un centrocampista fisico e tecnico dal tiro potente. Spauracchio per i portieri avversari appunto per le sue famose “cannonate” da fuori area.
RITORNO AL PRESENTE
In chiusura, per gioco (ma non troppo), ho simbolicamente consegnato a Paolo Bonini (farò lo stesso con chi ospiterò nelle prossime settimane in questa rubrica) tre vecchi gettoni telefonici idealmente per altrettante chiamate in Società. Una al Presidente, l’altra all’allenatore e la terza a uno dei giocatori del Palermo. Ecco i messaggi lasciati da Paolo alle rispettive segreterie telefoniche:
“Pronto Presidente Mirri? Le cose ultimamente non stanno andando lisce come eravamo sicuri dopo le prime travolgenti giornate di campionato. Ma non ti preoccupare, momentaneamente c’è qualche sofferenza imprevista ma è passeggera. La supereremo e andremo dritti dritti in serie C. Piuttosto, stai sempre accanto alla squadra. È la tua presenza che infonde a tutti fiducia. E in futuro tieniti stretti i migliori giocatori, come un padre con i suoi figli, ti raccomando. Ciao Dario… Forzaaaaaa Palermoooooooooooooooo!!!
“Pronto, Pergolizzi? Io non ti voglio criticare, desidero semplicemente dirti che durante la settimana devi prendere sotto braccio uno per uno i giocatori e motivarli. Devi farli scendere alla domenica in campo decisi, perché senza motivazione mai arriveranno prima degli avversari sul pallone. Devi fare come all’epoca fece mister don Carmelo Di Bella che caricava al massimo i suoi giocatori, abituandoli a non temere quelli sulla carta più forti. Ma, pericolo più ricorrente, non sottovalutare mai quelli sempre sulla carta più deboli. Undici leoni insomma contro ogni avversario, grande o piccolo che sia, in casa e fuori”. Buoni risultati Rosario. Forzaaaa Palermoooooooooooooooo!!!
“Pronto, Accardi? Tengo moltissimo a dirti che hai dalla tua parte tutti i tifosi, me compreso. Da palermitano sei rimasto nella nostra formazione anche se per giocare in una categoria dilettantistica. Lo hai fatto solo ed esclusivamente per amore verso la tua città e i suoi colori rosanero. Ed è per questo che, premesso che vogliamo bene a tutti i giocatori, a te ne vogliamo ancora di più”. In gamba Andrea. Forzaaaaa Palermoooooooooooooooo!!!
Naturalmente il mio preoccupato pensiero va ai torturati timpani di Dario Mirri, Rosario Pergolizzi e Andrea Accardi messi a durissima, ma in fondo piacevole, prova dal folkloristico Paolo Bonini. Piacevole conclusione di questa prima puntata del 2020 comunque tra passato ma anche presente, tra ricordi e telefoniche comunicazioni. Alla prossima. Non mancheranno racconti e gettoni.
Mario Oddo – [email protected]