Legambiente:”Caro Palermo, niente cemento alla Favorita”

Il centro sportivo lí non “ s’adda fa”

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Si sa Palermo è città strana. Nella sua storia ha visto ogni abuso, distruzione e sacco di bellezze uniche. Ma poi sa ergersi, a strenua difesa di aree dismesse o abbandonate che si vorrebbero recuperare.

È LA SOLITA STORIA?

Grazie a questo modus agendi, “ai tempi” di Italia 90, riguardo al Renzo Barbera,  sempre la politica e sempre a Palermo, decise che il prospetto della tribuna era una mirabile e intoccabile vestigia architettonica del periodo fascista. Quasi allo stesso modo, dopo piú di 30 anni da allora, parrebbe che sull’intenzione di Mirri di realizzare il centro sportivo nell’area della Favorita negli ex campi Castelnuovo si voglia dire no. Del resto, in una città “cosi green e tanto ecosostenibile” come Palermo si puó accontentare Mirri? Battute a parte, e a prescindere da tassative interpretazioni di norme e vincoli che non possiamo discutere per  “ignorantia legis” del tema specifico, a Palermo, dunque, pare che ogni iniziativa imprenditoriale di livello superiore alla “ posa di 5 panchine”, debba ricevere subito un divieto a trattare ogni opera di potenziale rilievo.

INTANTO È NO?

Un no spesso miope e auto distruttivo verso intenzioni che comunque riqualificherebbero di certo aree della città. Aree, tra le tante a Palermo che diversamente restano degradate, se non in abbandono e quindi allo stesso modo non fruibili. Legambiente sostiene che essendo l’area dentro la riserva la cosa non è fattibile perché poi bisognerebbe costruire spogliatoi, docce, servizi igienici e altre strutture a supporto in cemento.  Forse  potremmo suggerire a Mirri di scavare. E realizzarle in modalità sotterranea queste strutture.

LEGAMBIENTE DICE CHE…

È desolante constatare come a Palermo si scelga come sempre “il nulla di principio”. In alternativa alla possibilitá di trovare nel dialogo il modo di riqualificare e fare qualcosa di utile. Dice Legambiente : Nell’area in questione si progetti un recupero che tenga in considerazione il suo valore storico e ambientale, riconducendola nell’alveo di quello che è il Parco della Favorita, della sua storia e del suo futuro”. “ Che belle, frasi che bei palori” no?  E lo abbiamo visto in questi ultimi 40 anni in quale alta considerazione del “ valore storico e ambientale” è stata detenuta l’area dalla politica cittadina e regionale. Perché intelligenza, flessibilità senso pratico e buon senso in questa città non devono mai trionfare? Le leggi solo qui sono immodificabili?

Di recente Mirri ha sostenuto che al momento abbiamo una squadra in D, con giocatori, allenatore e presidente di D. Certezza lapalissiana diremmo. Ma per il resto saremmo una città per tutto di A. Ma siamo proprio certi che sia così, in una cittá che reiteratamente rimanda al mittente ogni proposta di rinnovamento e modernità?

Mirri
Dario Mirri