Palermo sulla macchina del tempo: quale storia ripetere?

Chissà quante gare del passato vorrebbero rigiocare i tifosi del Palermo per rimediare ad amari risultati. Ma Palmi e San Tommaso...

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Amarcord qualche giorno fa a Fortaleza, in Brasile, dove le nazionali “vecchie glorie” di Italia e Brasile hanno dato luogo alla rivincita della finale mondiale del 1994. Quella persa dagli azzurri ai calci di rigore: i famosi rigori di Roberto Baggio e Franco Baresi. Un gioco, naturalmente. Il passato non si può cambiare. Però l’idea è stuzzicante. Quante volte ci diciamo frasi del tipo “Ah, se quel pallone fosse entrato”, “se avesse fatto giocare Tizio piuttosto che Caio”? Ecco, voi quale partita del Palermo vorreste rigiocare?

Nella storia del Palermo calcio, la finale di Coppa Italia persa con l’Inter all’Olimpico di Roma uno dei dispiaceri più grandi

Senza neanche pensarci un secondo la mente viaggia a 1.000 km/h per arrivare immediatamente fino al 29 maggio del 2011. Roma, stadio Olimpico, finale di Coppa Italia. I nerazzurri si giocavano una banale coppetta, per il Palermo era la vita, la Storia con “S” super maiuscola. Quarantacinquemila cuori che hanno dipinto di rosa la capitale e novantamila occhi che hanno versato lacrime amare.

Reportage Finale Coppa Italia, 29 maggio 2011 (a cura di Michele Sardo)

Oppure si potrebbe tornare al 9 Maggio del 2010, Palermo-Sampdoria. Penultima di serie A, praticamente uno spareggio per guadagnare l’ultimo treno per la Champions League. La partita in cui Miccoli – con un crociato rotto – segna il rigore del pareggio e Budan quasi allo scadere sbaglia di testa a porta vuota. 

Tornando ancora più indietro nel tempo ci sarebbe da rigiocare Lecce-Palermo, l’ultima di B stagione 2002-2003. Anche stavolta praticamente uno spareggio, con i salentini (allenati da Delio Rossi) che schiantano 3 a 0 i rosanero rimandandone i sogni di massima serie.

Per ogni tifoso del Palermo dovrebbe essere un imperativo tornare fino al 1998, l’amarcord degli amarcord. Per la precisione ad un caldissimo pomeriggio di giugno del 1998. Tornare in campo, sconfiggere la Battipagliese ed evitare l’onta della retrocessione in C2 sul campo, un doppio carpiato all’indietro del Palermo di Giovanni Ferrara.

Ad un certo punto, però, il romanticismo deve lasciare spazio alla concretezza, anche nei sogni. E allora la verità è che, oggi, le uniche due partite da rigiocare sarebbero le trasferte contro Palmese e San Tommaso. Due pareggi, quattro punti in meno in classifica, uno risicato +3 sulla seconda che sarebbe +7. Ci sarà tempo per serie A, Coppa Italia e Champions. Intanto, sbrighiamoci, e ripetiamo come un mantra almeno una volta al giorno “Forza Palermo, portaci via da questa categoria.”