Sagramola, self control: “Pergolizzi parafulmine… I soldi? Sì, ci sono”

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Rinaldo Sagramola predica calma. La stessa serenità che nell’ultimo periodo, soprattutto attraverso la cassa di risonanza rappresentata dai social, è venuta sicuramente a mancare fra i tifosi del Palermo. Intervistato su Trm, l’amministratore delegato del Palermo ha toccato diverse tematiche legate al cammino dei rosanero, prima fra tutte il momento del tecnico Rosario Pergolizzi, che, secondo il dirigente, “è diventato il parafulmine. Ormai tutto – dice Sagramola – è colpa sua. Pergolizzi sconta alcuni peccati originali, prima di tutto l’essere palermitano, e la cosa lo rende oggetto di invidia dei suoi colleghi. Ma è un allenatore che ha vinto l’unico titolo nazionale della storia del Palermo”.

PERGOLIZZI SOTTO TIRO

Su Pergolizzi Sagramola fa un appunto: “E’ vero, è un cattivo comunicatore, fatica a districarsi a volte, appare presuntuoso ma non lo è. Anzi, è un timido che cerca di difendersi. Sin dalla prima giornata è sotto tiro per qualsiasi cosa, ma la cosa importante è vincere ed è per questo che siamo tutti in discussione”. A proposito delle voci sulla gestione dello spogliatoio, l’ad sottolinea che “è uno spogliatoio complesso, con ragazzi distanti a livello anagrafico, e non è facile gestirlo. Situazioni anomale non se ne registrano. Gli allenatori sono persone, che possono commettere errori, ma ricordiamoci che è primo in classifica”

Sul momento no del Palermo, l’ad ritiene che “soprattutto il centrocampo fatica a tenere alto il baricentro, ma non è mica l’allenatore che glielo dice. La squadra deve ritrovare le sue sicurezze. L’avversario non è il Savoia, ma la tensione intorno alla squadra. E’ un problema di personalità, di riuscire a sostenere le pressioni esterne: tra gli over abbiamo preso dei giocatori che sanno anche usare la clava, ma il problema adesso non è tecnico o tattico, ma quello di metabolizzare l’ansia da risultato. Ansia che certamente gli altri non hanno”.

Palermo calcio femminile

I SOLDI CI SONO

I social network rappresentano, forse, uno dei motivi di “fastidio” maggiore, e Sagramola apre anche ad altre tematiche: “Fra i tifosi c’è una preoccupazione figlia delle tante delusioni. Semmai trovo intollerabile sostenere o pensare che ci sono difficoltà economiche: il viaggio in pullman, ad esempio, è stato ftto perché riteniamo che sia la scelta logistica più conveniente rispetto all’aereo… Ci sono 15 milioni di capitali versati, la proprietà ha pagato un milione per l’iscrizione e qualcuno ipotizza che non ci sono soldi…”

Fra le note conclusive, da parte di Sagramola, anche un’analisi degli “errori” fatti. O meglio, una ammissione: “Se un errore ci rimproveriamo, forse, è l’eccesso di modestia nell’approccio da parte della proprietà, che per correttezza ha dato l’idea di essere di passaggio e questa è stata male interpretata. Siamo tutti di passaggio certo, ma perché nella vita in generale è così. Non c’è voglia di mollare, né di essere dei traghettatori. Altrimenti nemmeno io sarei qui. Di Piazza? Ogni tanto esce con qualche dichiarazione perché soffre la lontananza, ma ha tanto entusiasmo e voglia di vedere crescere questa creatura”.

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