A tre giorni dal lieve allungo sul Savoia (+5) e a quattro giorni dall’impegno contro quello stesso Marina di Ragusa che ha bloccato (0-0) gli oplontini campani nell’ultimo turno, il Palermo, reduce dal sofferto successo interno contro il Roccella, è chiamato a tornare alla vittoria esterna.
RICERCA OBBLIGATA DELLA VITTORIA
Le recenti partite del Palermo, diciamo da due mesi in qua, hanno lasciato parecchie perplessità. Dubbi ed incertezze, che al momento neppure l’aver ripreso un po’ di margine dal Savoia possono di colpo cancellare. In Sicilia orientale quindi il gruppo allenato da Pergolizzi, dovrà necessariamente trovare il modo di far propria l’intera posta e sperare contestualmente in un regalo dal Marsala, impegnato in casa proprio col Savoia. Un Marsala che nelle intenzioni del suo presidente, il palermitano Domenico Cottone, fará di tutto per battere il Savoia. Il Palermo, dal canto suo, perso Ricciardo (fuori almeno un mese) per infortunio, un Ricciardo comunque lontano dal gol da ormai due mesi, avrà probabilmente nel tridente Floriano, Felici, Sforzini la scelta offensiva più probabile, con Silipo e Ficarrotta prime alternative. Il Palermo domenica ha l’obbligo di non fallire il risultato pieno, sperando che gli eventi consentano una nuova fuga.
VINCERE E CONVINCERE
Servirà una partita molto diversa dalle recenti. Magari un Palermo più “vitaminico e grintoso”. Una squadra molto meno attendista nella ricerca di quel “golletto pergolizziano” su cui speculare fino al fischio finale. Tante volte questo approccio ha portato i tre punti, sia pure con eccessive sofferenze e un gioco veramente di bassissimo godimento. Altre invece, si é pagato fallendo l’intera posta (vedi San Tommaso). Adesso peró il Palermo oltre che a vincere dovrebbe iniziare a convincere, innanzi tutto se stesso e i suoi tifosi che è ora di allungare in modo definitivo. Deve dare un segnale diverso dal recente passato. Un segnale di ritrovata compattezza e convinzione, che possa contestualmente scoraggiare la psiche e la determinazione di chi segue. Il Palermo é primo dalla prima giornata, è un club che per nome e tradizione nulla ha a che fare con queste categorie e scenari. Dunque, ricordando il proprio nome e colori, adesso si auto imponga il piglio della vera grande. La filosofia del golletto non è dignitosa. Puó capitare ma non deve essere l’impostazione o l’atteggiamento mentale con cui affrontare gli avversari.
SERVE ALTRO PIGLIO
D’ora in avanti si scenda in campo con ben altro piglio. Nessuna arroganza e non manchi mai il rispetto per ogni avversario, ma si affrontino le partite che restano con la fiera consapevolezza di dover fare la partita e vincerla nel modo più autorevole possibile. Si recuperi il piacere e la voglia di imporre il proprio gioco e vincerle in brillantezza, come accaduto almeno in casa, nella primissima parte della stagione. La media di 12/13 mila spettatori in casa ed il seguito di attenzione di cui gode la squadra impongono l’atteggiamento e la ricerca del risultato migliore, nel modo migliore, quindi anche attraverso il gioco. Il Palermo in una categoria come questa, ha anche questo dovere.