Questa mattina i carabinieri del Nas hanno arrestato a Palermo, per truffa, un primario e due infermieri dell’ospedale Civico di Palermo, oltre ad un informatore sanitario. Sono stati disposti i domiciliari per Natale Francaviglia, direttore unità complessa di Neurochirurgia dell’ospedale Civico, per Santo Montemurro, ex coordinatore infermieristico del reparto, e per Michele Bruno, un altro infermiere, oggi in pensione. Inoltre il provvedimento vale anche per Francesco Tarallo, agente della “Servizi medicali srl” di Palermo, la società al centro della truffa.
LE INDAGINI
Le indagini andavano avanti da tempo, dal 2015, ed hanno permesso di scoprire un’organizzazione che aveva lo scopo di truffare il Servizio Sanitario Regionale. È successo che negli interventi di chirurgia cranica e della colonna vertebrale eseguiti all’ospedale Civico veniva attestato un uso di dispositivi medici in numero superiore rispetto a quello realmente impiantato sui pazienti. Questo è stato possibile falsificando documenti e registri di carico e scarico del materiale protesico utilizzato.
IL MECCANISMO DELLA TRUFFA
In pratica una ditta, la Servizi Medical srl di Palermo, dava in conto deposito al Civico protesi e dispositivi medici (ad esempio delle speciali viti) per interventi di chirurgia cranica e della colonna vertebrale. Il primario, con l’aiuto dei due infermieri, ne attestava l’utilizzo anche se mai installate, e dalle sue indicazioni partivano i pagamenti alla ditta fornitrice.
SI SALTAVANO ANCHE LE LISTE D’ATTESA
Ci sarebbe dell’altro per il dottor Francaviglia. Il primario, con la collaborazione di altri medici ed infermieri della sua Unità Operativa del Civico, avrebbe fatto bypassare le liste d’attesa per gli interventi chirurgici a suoi pazienti privati, paganti, facendoli figurare come se avessero seguito le normali procedure istituzionali di ricovero. Il Gip ha disposto il sequestro preventivo della somma di oltre 43 mila euro, equivalente al profitto di reato. Questa sanzione oltre che per gli arrestati, vale anche nei confronti di altri due soggetti non colpiti da provvedimento restrittivo. Si tratta di Carmela Lombardo infermiera dello stesso ospedale e Gianmarco Randazzo amministratore della società fornitrice dei dispositivi medici.
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