Sono appena state diramate le designazioni arbitrali per la ventunesima giornata del campionato di serie D girone I. A dirigere il match tra il Marina di Ragusa ed il Palermo un arbitro che i rosanero hanno già avuto il privilegio di incontrare quest’anno: il signor Calzavara di Varese. Due veneti ad assisterlo: il signor Pandolfo da Castelfranco Veneto ed il signor Laghezza di Mestre.
LA FINE DELL’IMBATTIBILITÀ ROSANERO
Siamo lontani dai nomi roboanti ed altisonanti delle categoria superiori, ma il nome del signor Calzavara è rimasto impresso nella memoria dei tifosi rosanero. L’arbitro lombardo ha, infatti, già diretto il Palermo nel match che la squadra di Pergolizzi ha perso in casa contro il Savoia. Gara che ha interrotto l’imbattibilità dei rosanero e la cui direzione ha suscitato qualche perplessità.
UNA GESTIONE SUI GENERIS
Nulla di eclatante, per l’amor di Dio! Parliamo solo di una gestione della gara non sempre lucida e con una voglia matta di essere protagonista in un palcoscenico bellissimo (lo stadio Barbera). Cartellini gialli dispensati un po’ ad muzzum, un’espulsione (Ficarrotta) forse giusta (o forse no) e la concessione agli oplontini di un gioco oltre modo maschio e di tutta una serie di manfrine da torneo dell’oratorio.
SOLO UNA COINCIDENZA?
La cosa che più incuriosisce (perché insospettisce non è un termine elegante da utilizzare) è che questa designazione avvenga proprio al termine di una settimana fatta di reportage video e dossier vari ed eventuali elaborati dalla dirigenza del Savoia al fine di dimostrare quanto il Palermo fino a questo momento sia stato avvantaggiato dalle direzioni arbitrali.
UNA DOMANDA DA C.A.N.
Avremmo solo una domanda da rivolgere alla Commissione Arbitri Nazionale serie D. Ma con un organico composto dalla bellezza di centoottantuno (uno-otto-uno!) arbitri e visto il clima costantemente in fase di avvelenamento creato ad hoc dalla società campana, vi pare opportuna la designazione proprio del signor Calzavara?
E UNA DOMANDA AL PALERMO
E perché no? Vorremmo chiedere alla società di Mirri e Di Piazza – se è lecito farlo – se, nonostante tutti gli enormi bastoni che stanno provando a mettere alle ruote del pullman rosanero, ritengono sia ancora produttivo proseguire con questo silenzio. Magari, invece, è arrivato il momento di alzare la testa e replicare tono su tono ad illazioni che assumono connotazioni che vanno dal patetico al ridicolo.
