Al Civico ci sono reparti dove si saltano le liste d’attesa?

Nel corso delle indagini relative al reparto di Neurochirurgia dell'Ospedale Civico di Palermo, ci sono state indagini in altri reparti

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Qualche giorno fa i carabinieri del nucleo anti sofisticazione hanno arrestato per truffa al Servizio Sanitario Regionale il dottor Natale Francaviglia, primario del reparto di Neurochirurgia dell’Ospedale Civico di Palermo. Nel corso delle indagini è venuto fuori che il primario avrebbe messo in atto un sistema di liste parallele e non ufficiali per agevolare i ricoveri dei suoi pazienti senza seguire la normale trafila.

COSA DEVE FARE CHI HA NECESSITÀ DI UN RICOVERO

Vediamo cosa deve fare un “normale cittadino” quando ha necessità di un ricovero per eseguire accertamenti o sottoporsi a intervento chirurgico. Deve andare al Cup, per prenotare una visita dallo specialista della struttura sanitaria pubblica. Dopo la visita viene attribuita al paziente la classe di priorità clinica e quindi viene inserito in una lista d’attesa. Questo tranne i casi urgenti che transitano dal pronto soccorso.

L’AGENDA DEL DOTTOR FRANCAVIGLIA

Nelle indagini relative al reparto di neurochirurgia del Civico, i carabinieri hanno fatto una scoperta. Un’infermiera oltre alle liste d’attesa ufficiali, aveva un’altra agenda nella quale erano inseriti i pazienti indicati dal dottor Francavaglia, che era autorizzato a svolgere attività extramoenia. Nell’anno 2016, per esempio, nelle liste d’attesa del reparto, sono state inserite 387 persone. Di queste, ben 180 erano state già visitate privatamente dal primario, e “promosse” senza mai passare dal Cup.

È UN CASO ISOLATO?

Viene da chiedersi se questo andazzo abbia riguardato solo il reparto di neurochirurgia. Sembrerebbe di no. Le indagini al Civico sono iniziate nel 2016, e già allora, su ordine della Procura della Repubblica, sono state sequestrate anche cartelle cliniche relative ad altri reparti. Cardiologia chirurgica d’urgenza, toracica e vascolare, Otorinolaringoiatra, Urologia, Nefrologia e Unità di terapia intensiva cardiologica. Cosa succederà? Ancora non si sa niente, ma è probabile che il caso delle liste d’attesa nel reparto di Neurochirurgia non rimarrà isolato.

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