Da una parte la pressione e la fatica avvertite dal segugio che bracca, dall’altra quella della lepre che vuol mantenere le distanze. E così sarà, con molta probabilità fino alla fine del torneo, tra Savoia e Palermo. Gestire al meglio ansie da prestazione e umori cangianti delle rispettive folle diverrà poi compito, via via sempre più arduo di Pergolizzi e Parlato. Con una sola certezza: chi tra siciliani e campani ha più da perdere sono certamente i primi, che per blasone e valore dell’organico in sè questa quarta serie erano chiamati a stravincerla. Erano in quanto il presente, come detto, racconta una storia ben diversa. La flessione di risultati accusata dai rosanero nella seconda metà del girone d’andata, purtroppo non è stata indolore.
QUESTIONE DI PASSI FALSI
Il Savoia che, dopo due turni con il freno a mano tirato, torna a sprintare in casa del Marsala sembra dire al Palermo che ulteriori regali non ne verranno fatti. Dunque, mantenere altissima la concentazione, mettendo nel conto di dover vincere le prossime sei gare non è ipotesi peregrina. FC Messina, Biancavilla, Nola al Barbera, Cittanovese, Licata, Corigliano fuori. In linea teorica, nelle loro corde, pur attraverso un gioco che non impressiona certo per brillantezza, i rosanero avrebbero la capacità di infilare un nuovo filotto di successi. Giungere alla disfida di Torre Annunziata del 22 marzo – in un “Alfredo Giraud” che per bocca del Dg oplontino Rais, somiglierà a un catino infernale -, con 5 o più punti di vantaggio sarebbe di fondamentale importanza. Preparare il terreno migliore, per disputare privi di terrore le rimanenti sei giornate è l’obiettivo principale del Palermo.
UNA SALITA DURA DI PER SE’
Praticamente, forse con un po’ di anticipo rispetto alle previsioni, la volata a due è già cominciata. E del ciclista in maglia rosa, che altri non poteva essere se non il Palermo, i tifosi conoscono ormai, a fondo, sia pregi che difetti. E anche se questi ultimi fanno storcere il naso a tanti, giunti a questo punto del torneo difficilmente cambierà qualcosa. Se si otterrà la promozione in C, sarà per merito di questo gruppo, che vince in casa a fatica con il Roccella, che la spunta di misura e soffrendo a Ragusa, e che inciampa a Palmi e in Irpinia. Ma che nonostante ciò, in qualche modo è ancora lì, solitario in vetta a più cinque dal Savoia. Un gruppo che, in vista dell’obiettivo finale, prova a ottenere fiducia anche dalla frangia più intransigente del tifo. Quella ipercritica ma per amore del Palermo, alla quale si chiede, a questo punto del cammino, un po’ di pazienza perchè la salità da affrontare è già dura di per sè.