Ormai si è capito: per arrivare alla promozione in C il Palermo deve giocare le sue partite dal primo all’ultimo minuto con il coltello fra i denti, contendendo agli avversari fino all’ultimo secondo i punti in palio. E con l’avanzare del campionato le partite saranno sempre più combattute: non ci saranno passeggiate di salute. Perchè tutte, anche le “piccole”, ambiscono allo “scalpo” della squadra più titolata della serie D, e quando vedono rosanero lottano come dannate su ogni pallone, per cercare di vincere oltre ai punti anche un pezzetto di storia.
DERBY CHIUSO CON L’OTTAVO 1-0
Il decimo derby stagionale del Palermo giocato contro il Marina di Ragusa si è chiuso ancora una volta con il risultato di 1-0. Con questa sono otto le partite che i rosa hanno vinto segnando un solo gol (due in casa e sei in trasferta), e pare proprio che questa squadra e i suoi tifosi stiano scontando una condanna a dovere soffrire sempre, ad aspettare il triplice fischio troppo spesso con il cuore in gola e con i brividi che scorrono lungo la schiena…
I ROSA AIUTATI DA QUALCHE CENTIMETRO
Anche ieri, contro la squadra di Utro, la vittoria che ha portato in dote ai rosa i tre punti benedetti, è stata sicura solo quando la partita si è conclusa, al 95′. Perché volendo essere obbiettivi, quella d’ieri è stata una partita da tripla. È vero che il Palermo ha costruito più azioni da gol degli avversari, ma perlomeno in tre occasioni è stato aiutato dalla fortuna, in combutta con qualche centimetro in più o in meno.
PALO DA CENTROCAMPO
Come quando, al 5′ del primo tempo, Puglisi, il capitano del Marina di Ragusa, approfittando dell’assenza di Pelagotti dalla porta, ha tentato dalla propria metà campo un eurogol, che dopo una lunga parabola ha centrato il palo. Un paio di centimetri più a destra, e la partita dei rosa si sarebbe trasformata in calvario fin dai primi minuti.
SFORZINI IN GIOCO PER QUALCHE CENTIMETRO
Anche in occasione del gol di vantaggio dei rosa si devono ringraziare i centimetri. Al 7′ della ripresa Sforzini, finalmente, ha avuto da Langella l’assist giusto per poterla mettere dentro e segnare il sospirato 1-0. Il gol è stato a lungo contestato dai ragusani per un ipotetico fuori gioco, ma l’attaccante rosanero era in posizione regolare, seppure di qualche centimetro.
AL 90’+3 UN MISSILE SFIORA IL PALO
Il Palermo ha rischiato fino ai minuti di recupero. Quando già la partita si avviava verso la fine, una punizione concessa agli iblei a pochi metri dall’area di rigore, ha rischiato di portare il risultato sul pareggio. Ai padroni di casa è riuscito uno schema che ha messo Verachi nelle condizioni di poter calciare a botta sicura un missile. Un bel tiro che è passato a pochi centimetri dal palo, con Pelagotti vicino all’altro palo che pregava.
TROPPA SOFFERENZA
Certo, le partite di calcio non si vincono con i regali degli avversari. Occorre giocarle e soffrire. Ma abbiamo l’impressione (o la certezza…) che il Palermo soffra troppo, per l’incapacità congenita di mettere il risultato al sicuro. In troppe partite viene lasciata “al nemico”, fino all’ultimo secondo, la speranza di potere acciuffare il pareggio, e si deve sperare che i centimetri siano sempre favorevoli. Troppo spesso si difende il “golletto“, anche con cambi conservativi, e si devono subire attacchi all’arma bianca fino a quando l’arbitro fischia la fine. Ci vuole più precisione, più cinismo. Anche per rispetto alle coronarie dei tifosi…
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