Dossier e polemiche: atmosfera infuocata e minacce ai giornalisti

MINACCE SUI SOCIAL AL COLLEGA CARLO CANGEMI

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Cari amici di Torre Annunziata, così non va. Così non si fa. Non vogliamo fare la predica a nessuno, perché non ne abbiamo titolo. Però, così è troppo. La sfida a distanza tra Palermo e Savoia è sportivamente bellissima ed è tornata incerta, per merito dei bianchi e qualche incertezza di troppo dei rosanero. D’altronde, non si poteva pensare che una squadra costruita dal nulla tenesse per tutto il torneo il ritmo delle prime dieci giornate.

BELLA DENTRO, BRUTTA FUORI

Bellissima sul campo, la rivalità sta dando il peggio di sé fuori. E proprio a Torre Annunziata ci stanno mettendo del loro. Avevamo invocato, qualche giorno fa, che la parola tornasse e restasse ai calciatori, con le loro giocate, e ai risultati. Dopo le polemiche e le recriminazioni del club oplontino su decisioni arbitrali contestate, che ci stanno sempre nel calcio nei dovuti modi, sono arrivati articoli e commenti sui siti, dove il giornalismo si mischia e si confonde con il tifo più accanito.

ATMOSFERA INSOPPORTABILE

effetti del dossier

Dossier, titoli e pezzi poi smentiti, dichiarazioni di dirigenti di altre squadre pubblicate e evidenziate per portare acqua al proprio mulino, per costruire una atmosfera insopportabile in cui tutto pare disegnato per una promozione del Palermo. Avevamo sperato che si smettesse, ma così non è stato. Basta vedere cosa è successo da domenica a oggi. L’ennesimo video di una decisione arbitrale in una partita del Palermo, un episodio dubbio presentato come errore palese, per arricchire quello che chiamano “Dossier”. Un articolo offensivo e da querela contro giornalisti palermitani definiti “indegni anche per la serie D”.

Questo su Oplontini.com. La conseguenza? “Questo giornalista (Carlo Cangemi, ndr), se viene a Torre Annunziata dovrà vedere la partita dal fossato“, si legge in un commento al pezzo sulla pagina Facebook del sito. Ma è solo una delle tante invettive ricevute in questi giorni.Ogni ulteriore parola è inutile, da parte nostra. Altri dovrebbero intervenire.

Lo scontro diretto al Giroud sarà tra sette giornate e, continuando così, si rischia soltanto di rendere l’atmosfera della partita incandescente, fuori e dentro il campo, con conseguenze che non vogliamo neppure immaginare. C’è tempo per fermarsi, per tornare alle critiche obiettive e serene. Il giornalismo è responsabilità e il calcio è meglio di così. Pensateci.

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