Raffaele Bravatà, esempio di grande tifoso rosanero a…scatto

Grande tifoso rosanero, Raffaele Bravatà può vantare un'invidiabile collezione di foto che lo immortalano davanti il Barbera in compagnia dei suoi beniamini

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Grandi tifosi del Palermo, settimanalmente, continuano ad essere graditi ospiti di questa rubrica, sempre disponibili a raccontare quando e come è iniziata e poi proseguita la loro carriera di fans rosanero. Oggi è la volta di Raffaele Bravatà, che tra le altre cose può vantare l’invidiabile collezione di un gran numero di fotografie che lo immortalano davanti allo stadio accanto ai nuovi giocatori ingaggiati dal Palermo. La prima lo vede in posa con l’ormai “pensionato” Stefano Sorrentino, l’ultima con Andrea Floriano attualmente in attività. Sono talmente tante che ormai ha perso il conto. Ma bando agli scatti e andiamo all’argomento principe della rubrica, cioè, inizialmente, al racconto della sua prima volta alla Favorita. La ricorda benissimo.

LUNERTI, DE SENSI, BIFFI PRIMI IDOLI


Avevo undici anni – rammenta Raffaele – quando, assieme a quel grande tifoso di mio padre, finalmente, realizzo il sogno di andare allo stadio a vedere dal vivo i giocatori del Palermo dei quali prima avevo solo sentito parlare. Ricordo incancellabile e incancellato pure a distanza di tantissimo tempo – sottolinea tutt’ora emozionato –, tanto da avere la sensazione di poter rivivere ogni istante di quel pomeriggio. Era il 16 settembre del ’90 – e qui Raffaele Bravatà esibisce dati a raffica quasi rispondesse alle domande di un quiz -; alla prima giornata del campionato di serie C si giocava alla Favorita la partita Palermo – Siracusa. Gara che si concluse con la vittoria dei rosanero per 2 a 0 con reti di Cangini su rigore e Lunerti.

Riprende fiato, per poi aggiungere che i suoi primi idoli di giovanissimo tifoso rosanero furono Giorgio Lunerti, in quella stagione miglior marcatore con 11 retiPietro De Sensi, goleador decisivo per la promozione nel pari ( 1 a 1, ndr) contro l’Andria in uno stadio strapieno. Roberto Biffi, pilastro della difesa nonché detentore, a fine carriera del record di presenze in rosanero.

Giorgio Lunerti

NELLA MACCHINA DEL TEMPO

Proseguo nelle stagioni calcistiche successive – continua Raffaele – orgoglioso che la mia carriera di fedelissimo tifoso del Palermo, nel bene e nel male, non sia mai stata attratta da “sirene nordiste”. Mi ritornano particolarmente in mente gli sfrenati festeggiamenti del popolo rosanero a Piazza Politeama. Naturalmente c’ero anch’io, in occasione della promozione in serie A, e ai bei tempi vissuti sotto la gestione <Zamparini-prima maniera>, dopo oltre un trentennio trascorso tra illusioni, delusioni ed amarezze, radiazione dell’87 in primis. Abbiamo provato quella sera la gioia a lungo inseguita di tornare a far parte del calcio ad alti livelli nazionali ed europei. Tutta da dimenticare la seconda parte della presidenza friulana, con quell’incredibile seguito – rammenta Raffaele – degno di un episodio di “Ai confini della realtà” che ci è stato, purtroppo, successivamente riservato.

MICCOLI IL TOP

Rispondere alla domanda – mette le mani avanti l’ospite odierno – di quali giocatori di quel periodo conservo il miglior ricordo è davvero difficile. Tanti sono stati i campioni italiani e stranieri che, militando nel Palermo hanno lasciato il segno della loro classe. Una gioia per gli occhi vederli giocare. Ma se proprio debbo fare un nome – completa Raffaele – faccio volentieri e convinto quello di Fabrizio Miccoli, piccolo ma tecnicamente grande giocatore le cui gesta, sul rettangolo verde, ripagavano i tifosi del prezzo del biglietto.

È IL MOMENTO DELLE TELEFONATE

Come gli ospiti passati precedentemente da questa rubrica anche Raffaele Bravatà, al quale consegno simbolicamente tre gettoni telefonici, compie un grande salto in avanti e torna a personaggi del Palermo contemporanei ai quali ha alcuni messaggi da lasciare. Li lascia idealmente alle segreterie telefoniche del presidente, dell’allenatore e di un giocatore. Sentiamo per dire loro cosa.

“Pronto, Presidente Mirri, ti raccomando, non mi deludere, mantieni l’impegno che hai preso con noi tifosi di riportare il Palermo tra i professionisti. Poi, da solo se ne hai la possibilità economiche o viceversa in compagnia se non le hai, facci ritornare quanto prima possibile in serie B. Velocemente un’altra cosa: come rivelato all’inizio – dice Raffaele – ho l‘hobby di fare una fotografia con l’ultimo arrivato nel Palermo. Sinceramente dimmi, quella con Andrea Floriano per questa stagione è proprio l’ultima o debbo tenermi pronto a scattarne ancora una con un nuovo arrivo?”

“Pronto mister Pergolizzi, mi unisco a quelli che ti sollecitano a motivare quanto più possibile il gruppo, perchè il Palermo, a causa del blasone, ogni domenica non incontra undici ma ventidue avversari. Poi, per la prima volta in una intervista, quella del post partita di Ragusa, ti ho visto particolarmente adirato (Raffaele usa chiaramente un eufemismo, ndr). Se serve, ma spero non più, fallo spesso. Quanto agli insulti che hai ricevuto, da tifoso civile e rispettoso come purtroppo non riescono ad essere “certuni”, massima dissociazione dagli autori”.

“Pronto Floriano, sono quel tifoso del Palermo che al tuo arrivo allo stadio ha voluto fotograrsi con te. Ti ricordi? Fai in modo che a fine campionato, possa dire a tutti che il giocatore accanto a me è quello che a suon di goal ci ha trascinati in C. Andrea (rivolto a Silipo), ti ho visto giocare e ho constatato che hai dei mezzi tecnici superiori a quelli che si vedono in questa categoria. Dai – esorta Raffaele -, falli fruttare al massimo. E sai poi che ti dico? Mattia Felici per qualità mancu babbìa, (neanche scherza), sta disputando davvero un signor campionato. A tutti: forza ragazzi!!!     
(Nella prossima partita di domenica contro il Messina mi auguro che Floriano & Co. di golletti ne faranno due. Così durante la partita noi tifosi saremo tutti tranquilli e il mister al termine in sala stampa pure, ndr).