Silipo: “Tanti sacrifici ma a Palermo mi sento un calciatore”

LE PAROLE DEL GIOVANE RAGAZZO ARRIVATO DALLA ROMA

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Andrea Silipo è arrivato al Palermo in prestito dalla Roma. Il calciatore romano ha impattato bene con la nuova realtà, la prima lontano da casa: goal da incorniciare all’esordio contro il Marsala Calcio nella gara vinta 3-1 al Renzo Barbera. E poco importa se, nei piani iniziali, quel pallone doveva essere un cross. Dopo tantissimi anni nel settore giovanile dei capitolini, il classe 2001 si è trasferito in Sicilia per diventare “grande”.

Silipo

SILIPO: “QUI A PALERMO SONO NEL MONDO DEI GRANDI!”

Andrea Silipo ha rilasciato un’interessante intervista a “La Repubblica” edizione Palermo. Il calciatore dei rosanero si è sbottonato parlando del passato e del futuro. Un viaggio nella sua vita e nelle aspettative di un giovanissimo ragazzo che si è affacciato ufficialmente nel mondo del calcio. Ecco le sue dichiarazioni:

“Silipo? In molti mi hanno chiesto se lo conosco ma non ho avuto il piacere di conoscerlo. Ho visto che Fausto è stato un ex giocatore importante del Palermo e che è stato molto ben visto dai tifosi. Ma non abbiamo alcun legame di parentela. Palermo e Savoia? Normale dialettica fra avversari, pensiamo solamente a noi stessi e a vincerle tutte”.

Primi approcci tra i grandi: “Per certi versi sì. Ed è un passo in più verso il mio obiettivo. Ho iniziato a 7 anni a giocare e sin da subito il mio sogno è stato quello di diventare calciatore. Insieme ai miei genitori abbiamo fatto tanti sacrifici e il mio obiettivo resta diventare un giocatore importante. Il calcio per me è tutto. Lontano da casa sto provando la vita da calciatore vero. All’inizio pensi che potrebbe essere complicato, che ti mancherà la famiglia e gli amici. Mi sto trovando bene anche per come sono stato accolto”.

Gli inizi: “Ho iniziato a sette anni vicino casa nella Racing Club la società di Sandro Tovalieri, poi ho fatto due anni nel settore giovanile della Lazio, quindi sono arrivato alla Roma. In giallorosso mi sono trovato bene e non solo perché sono romanista. Nel settore giovanile è tutto molto diverso, le persone ti controllano di più, hai tutto già pronto, pensano a tutto i componenti dei vari staff. Qui a Palermo sono entrato nel mondo dei grandi e nel calcio vero ed è tutto diverso. Devi fare le cose da solo, pensare a te stesso. Comincio a sentirmi un calciatore vero“.

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