Sembra che per il Palermo di serie D non ci possa più essere una vittoria limpida, indiscutibile. Quando conquista i tre punti in palio, è destinato ad essere sospettato, processato, contestato. Mai successi puliti, indiscutibili. Pare che debbano essere per forza torbidi e sporchi, come se esistesse un inconfessabile accordo segreto fra i rosanero e gli arbitri per avere, partita dopo partita, favori e regali destinati a garantirgli la promozione in serie C.
DOPO PALERMO-SAVOIA
Il fatto è che nelle prime dieci giornate nessuno ha avuto niente da ridire. Quando le inseguitrici dei rosanero erano tanto lontane che per intravederle si doveva usare il binocolo, tutti erano concordi nel riconoscergli una superiorità indiscutibile. Infatti dopo le sue partite non c’erano apprezzabili proteste. Poi, l’undicesima giornata c’è stata la partita Palermo-Savoia, e l’ha vinta la squadra di Torre Annunziata. La sconfitta subìta dai rosa è stata come un segnale. È come se tutti avessero percepito che il Palermo era battibile, che la sua fuga non era definitiva. E da allora, con il crescere delle speranze, sono partite anche le contestazioni.
HA COMINCIATO IL PRESIDENTE DEL SAVOIA
Mazzamauro, il presidente onorario del Savoia ha iniziato una campagna durata settimane, che metteva in dubbio la quantità e la legittimità dei rigori goduti dal Palermo. A suo dire, sarebbero stati tutti graziosi regali degli arbitri. I media locali lo hanno assecondato, arrivando a confezionare addirittura “dossier” per dimostrare che le vittorie del Palermo erano pilotate. Altri si sono uniti al coro, come Cottone, il presidente del Marsala. Ma non è stato il solo: come una normalità, hanno partecipato e partecipano, come una consuetudine, i presidenti e gli allenatori delle squadre di turno.
GABRIELE DOPO LA PARTITA PALERMO-FC MESSINA
Anche dopo l’ultima partita disputatasi al Barbera la vittoria dei rosa è stata sporcata. Già alla fine del primo tempo i media oplontini hanno contestato la validità del gol di Sforzini, ed alla fine di Palermo-Fc Messina ha provveduto a rincarare la dose l’allenatore dei peloritani Gabriele. Infatti nel dopo partita questo signore ha sostenuto, senza se e senza ma, che l’arbitro gli avrebbe confessato di aver commesso due errori nelle azioni che si sono concluse con i gol rosanero. Un fatto davvero strano… A memoria d’uomo non riusciamo a ricordare un arbitro che dopo una partita abbia ammesso un suo errore. Ieri invece il signor Di Francesco avrebbe confidato all’allenatore del Messina due sue topiche… In ogni caso, comunque sia andata, a nostro avviso, gli organi preposti dovrebbero approfondire le dichiarazioni di Gabriele, che sono documentate anche dai video. Perché è ora di finirla: questo campionato ha tanto bisogno della massima chiarezza.
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