Trapani-Palermo: alla Bit scoppia la polemica tra gli aeroporti siciliani

A sollevare la questione il presidente dell'Airgest Salvatore Ombra:" Scali di Catania e Palermo con pochi margini di crescita al contrario di Trapani e Comiso

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No, Trapani non ci sta, e davanti una platea di livello nazionale dedicata al turismo, accusa Palermo di volere fagocitare il “Vincenzo Florio”, l’aeroporto gestito dal presidente di Airgest, Ombra. Un’affermazione, quella fatta in occasione della Bit (borsa del turismo) che ha fatto letteralmente sobbalzare dalle sedie i vertici della Gesap, gestori dell’aeroporto Falcone-Borsellino di Punta Raisi.

Dallo scalo di Trapani Birgi segnali di insofferenza riguardo la paventata ipotesi di essere fagocitati da Palermo

QUESTIONE DI NUMERI

Una vera e propria guerra tra aeroporti siciliani dunque, per una polemica che covava sotto la cenere pronta a esplodere da un momento all’altro. Chiare in proposito le parole di Salvatore Ombra rilanciate tramite dihichiarazione a mezzo stampa. “Dagli attuali 800 mila transiti, contiamo, il prossimo anno, di raggiungere i tre milioni di passeggeri. Rispetto agli aeroporti di Catania e Palermo, già quasi ai massimi livelli di crescita, quelli di Trapani-Birgi e Comiso hanno ampi margini di migliorare le proprie prestazioni. A metà luglio partiranno le prime rotte cui si aggiungeranno le altre destinazioni operative dal 16 agosto”.

NO ALLA GESTIONE UNICA

Una polemica nata qualche anno fa, quando i numeri degli scali trapanese e ragusano faticavano ad aumentare. A polverizzarli la concomitante crescita vertiginosa di Fontanarossa e Punta Raisi. Dati che indussero la Regione a ipotizzare una gestione unica tra Palermo e Trapani come già succede fra Catania e Comiso.

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