Cinque partite da affrontare nel proprio fortino, sulle undici restanti separano il Palermo dalla sospirata promozione in serie C. Ed eccetto il Giugliano, in piena lotta play off, e il Biancavilla ottavo, trattasi di compagini (Nola, Castrovillari e il fanalino Palmese) che stazionano tutte nella zona medio bassa della classifica. Confronti sulla carta più che abbordabili per il team di Pergolizzi, ma tali, proprio per questo da meritare l’appellativo di “gare trappola”. A cominciare proprio dal confronto con gli etnei di quel Beppe Mascara abile, da sempre, a surriscaldare a dovere l’ambiente palermitano. I gialloblù, che vengono da un lungo filotto di sconfitte fuori casa, si affidano alla legge dei grandi numeri per interrompere il digiuno. E sognano di farlo proprio in quello stadio dove, a settembre, ai rigori riuscirono a eliminare il Palermo. Se non è una gara trappola questa…
VIETATO SCIVOLARE
Ben più impegnativo il calendario esterno, che, eccetto la trasferta di Corigliano, oltre al big match di Torre Annunziata per i rosa prevede gli insidiosi derby a domicilio di Acireale, Licata e ACR Messina. Un cammino dal medio alto coefficiente di difficoltà, più o meno equiparabile a ciò che attende il Savoia. Chi scivolerà meno la spunterà, con il Palermo avvantaggiato da quel distacco di sette punti divenuto, a questo punto della stagione di capitale importanza.
PER IL BARBERA NUOVI RECORD ALL’ORIZZONTE
Insomma, a mancare non saranno certo gli stimoli, gli stessi che porteranno i tifosi palermitani e oplontini ad affollare sempre di più i rispettivi impianti. Si prevede infatti una sfida nella sfida. Quella degli spalti, del cosiddetto dodicesimo uomo in campo che, numeri alla mano, vede la schiacciante supremazia della piazza siciliana. 200mila le presenze totali fatte registare dal Renzo Barbera dall’inizio della stagione, roba che nemmeno tante realtà di serie A, con quel picco di 19.726 raggiunto in occasione di Palermo-Licata destinato a essere polverizzato.